Maternità surrogata, all’esame la pdl sull’introduzione del reato
All’esame in queste ore a Montecitorio la proposta di legge del centrodestra . La proposta introduce il reato universale per la gestazione per altri (GPA). Bocciato un emendamento presentato da Riccardo Magi del partito +Europa, il quale intendeva regolamentare la GPA in modo dettagliato e istituire un Registro nazionale delle gestanti.
L’esame della proposta di legge del centrodestra riguardante la maternità surrogata è attualmente in corso a Montecitorio. La proposta mira ad introdurre il reato universale per la gestazione per altri (GPA) o maternità surrogata.
Respinti tutti gli emendamenti, ad eccezione di una richiesta di modifica del testo presentata da Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia. Nota a parte l’emendamento di Riccardo Magi di +Europa, che avrebbe regolamentato dettagliatamente la gestazione per altri e istituito un Registro nazionale delle gestanti: il documento è stato bocciato. Il Partito Democratico non ha partecipato alla votazione, mentre il Movimento 5 Stelle si è astenuto.
Solo Alleanza Verdi e Sinistra ha votato a favore dell’emendamento, ad eccezione della capogruppo Luana Zanella, che ha espresso le sue ragioni contro la maternità surrogata poiché “ridotta a mezzo di produzione a vantaggio di altre e altri”, ottenendo gli applausi della maggioranza di centrodestra. Il risultato finale dell’emendamento è stato di nove voti a favore, 191 contrari e 44 astenuti.
La polemica di Alessandro Zan
Il Partito Democratico ha espresso la sua disapprovazione nei confronti del centrodestra per il voto contrario ai propri emendamenti sulla proposta di legge sulla maternità surrogata. A farsi portavoce della reazione Alessandro Zan:
Dimostrano che il reato universale di GPA è un feticcio che serve solo a dare nuove scuse e occasioni di discriminazione. Vergogna. La bocciatura dei nostri emendamenti dimostra che la destra non ha alcuna intenzione di dare tutele e diritti a tutti i figli di questo Paese e che, anzi, ha il preciso scopo politico di continuare a discriminare bambine e bambini perché nati in famiglie con genitori dello stesso sesso.
E infine:
Il governo e la maggioranza decidono di non ascoltare i moniti della Corte Costituzionale e l’appello dei sindaci che da tutta Italia chiedono di poter riconoscere piena dignità e pieni diritti a tutte le famiglie e a tutti i cittadini.