La Meloni aiuta l’evasione? Cancellato obbligo pagamenti sotto 30 euro con bancomat

Camilla Principi
  • Laureata in Scienze della Comunicazione pubblica e digitale
  • Laureata in Scienze della Politiche Relazioni Internazionali
24/11/2022

Dopo l’esenzione per i tabaccai sulle marche da bollo, arriva una nuova norma che non piacerà a tutti. A quanto pare la nuova manovra economica prevederà anche la cancellazione dell’obbligo di accettare pagamenti con pos sotto i trenta euro. Scopriamo la novità della Legge di Bilancio 2023.

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Dopo l’esenzione per i tabaccai sulle marche da bollo il governo, con la nuova Legge di Bilancio, ha stabilito una nuova regola: no all’obbligo di accettare carte di credito e bancomat per i pagamenti sotto i 30 euro. 

Infatti secondo quanto prevede la norma approvata, in questi giorni, in consiglio dei ministri, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy dovrà stabilire un giorno, entro giugno, nel quale i verranno discussi e sanciti i

criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse.

Intanto tutti i procedimenti e i termini per l’adozione delle sanzioni, ovvero quelle che prevedevano un fisso di 30 euro più il 4% della transazione negata. Dopo l’esenzione per i tabacchi sulle marche da bollo arriva anche una nuova norma che piacerà ai commercianti, ma non tanto ai consumatori.

Le sanzioni erano stabilite dal decreto legge n.36, i quanto previste dal Recovery Plan e viste come uno degli obiettivi da centrare a giugno 2022. Intanto si era sviluppato il fronte dei commercianti No Pos, ovvero tutti quelli che si rifiutavano di accettare pagamenti elettronici con la scusante di non voler “ingrassare le banche”.

E come loro molti altri soggetti si rifiutavano di utilizzarlo, addirittura si parla di alcune categorie che si sono totalmente opposte all’utilizzo del Pos. Polemiche erano nate anche sull’affitto del Pos, la commissione media pagata, secondo quanto stabilito da uno studio presentato dalla Stampa è dello 0’9%. Lo 0,54%  va ai circuiti internazionali, il resto è appannaggio delle banche italiane. Per i piccoli esercenti il conto ammonta all’1,32%. Lo 0,78%, in questo caso, finisce agli istituti di credito.