Ucraina sotto allarme: Mosca lancia la superbomba da 1500 kg
Non si ferma il conflitto in Ucraina, con sempre nuovi allarmi. Secondo le fonti nelle ultime ore Mosca avrebbe lanciato una superbomba da 1500 kg. Ma sempre secondo le fonti non sarebbe che il segnale che la Russia sta finendo le proprie risorse.
La Russia continua a perdere soldati, con oltre 500 soldati morti ogni giorno dall’inizio della guerra. Ora però sferra una nuova potente arma: si tratta di UPAB-1500B, una bomba di ben 1,5 tonnellate che può colpire fino a una distanza di 40 km con ben 1.010 kg di esplosivo ad alto potenziale.
La bomba sarebbe stata sganciata nella regione di Chernihiv, secondo le fonti di Defense Express. Ma l’uso di quest’arma così potente sarebbe, secondo il capo dell’intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov, il segno che la Russia è allo stremo delle forze e vuole porre fine al conflitto quanto prima:
Mosca ha sprecato enormi quantità di risorse umane, armamenti e materiali, e la sua economia e la sua produzione non sono in grado di coprire queste perdite. Se l’esercito russo fallirà nei suoi obiettivi questa primavera, esaurirà i suoi strumenti di guerra.
La Russia è allo stremo delle forze: le parole del capo dell’intelligence militare di Kiev
Intanto l‘aeronautica di Kiev insiste a chiedere un rifornimento di caccia occidentali, dopo la minaccia della superbomba. Intanto gli Stati Uniti sembrano pronti ad aiutare l’Ucraina e alcuni piloti ucraini sono stati invitati a Tucson, in Arizona, per esercitarsi con i caccia F-16 che poi verranno inviati al loro esercito, come affermano fonti alla Cnn.
Resta fiducioso il presidente Volodymyr Zelensky, che fa sapere che nel Donbass si combatte duramente. Ma i soldati ucraini denunciano di “non ricevere sostegno” come dichiarano al Kyiv Independent. Il fronte di Bakhmut è il punto più aspro del conflitto ma ritirarsi non sembra un’opzione valida in quanto l’intero fronte crollerebbe, secondo il capo del gruppo Yevgeny Prigozhin.
Ma i soldati russi non sono nemmeno ben equipaggiati e ci sarebbe stati addirittura scontri corpo a corpo. Intanto si discute sull’accordo sul grano del Mar Nero, che scadrà il prossimo 18 marzo e qualora saltasse porterebbe a una crisi alimentare globale.