Stipendi PA, allarme per i dipendenti: mancano i fondi?

04/03/2023

La situazione dei lavoratori dipendenti della Pubblica Amministrazione è stata al centro di un incontro che si è svolto nella giornata di ieri tra il Ministro della PA, Paolo Zangrillo, e i rappresentanti delle principali sigle sindacali – tra cui Cgil e Uil. Stando a quanto emerso dal confronto, la stabilizzazione dei contratti e gli stipendi sono a forte rischio. 

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Qual è la situazione – dal punto di vista contrattuale e salariale – dei dipendenti della Pubblica Amministrazione al momento in Italia? Secondo quanto emerge dall’incontro che si è tenuto nella giornata di ieri tra il Ministro della PA, Paolo Zangrillo, e le principali sigle sindacali pronte a mettere sul tavolo le questioni più spinose che riguardano i lavoratori, il quadro non è dei più incoraggianti.

Tra le tematiche principali che sono state affrontate durante il vertice c’è sicuramente quella delle nuove assunzioni, per garantire una maggiore efficienza degli uffici pubblici e un turn over con la precedente generazione che possa essere adeguato e convincente, oltre che quella della stabilizzazione dei precari.

L’allarme principale, però, riguarda la disponibilità di fondi per il rinnovo dei contratti: stando a quanto dichiarato, al momento non ci sarebbe possibilità per stabilizzare il settore. Ma vediamo nel dettaglio cosa è emerso.

Dipendenti PA: rinnovo dei contratti a rischio

A presentare la situazione come allarmante è stato il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Proprio al termine dell’incontro con il Ministro della Pubblica Amministrazione, Bombardieri ha specificato che per il momento non è previsto il rinnovo e l’adeguamento dei contratti dei dipendenti della PA  – anche alla luce della crescente inflazione che ha ridotto il potere d’acquisto:

La nostra priorità è il rinnovo dei contratti, in quanto i lavoratori da un anno pagano il 10% di inflazione, che riduce il potere reale d’acquisto. La notizia, drammatica, è che non ci sono soldi e che i contratti pubblici resteranno fermi, se va bene, per tutto l’anno e sicuramente anche per i primi mesi dell’anno prossimo.