Sorpresa per i mutui: le rate si abbassano, ma quando?
I mutui hanno subito un notevole aumento a seguito dell’incremento dei tassi d’interesse della BCE. Questa politica monetaria restrittiva è stata adottata al fine di ridurre il tasso di inflazione. Tuttavia, le ultime notizie indicano che finalmente i mutui potrebbero abbassarsi. Vediamo quando ciò potrebbe accadere.
Dopo gli aumenti dei prezzi dei carburanti, dell’energia e dei generi alimentari, i cittadini italiani ed europei hanno dovuto affrontare anche una crisi nel settore dei mutui. Ciò è dovuto alla decisione della BCE di aumentare i tassi d’interesse per ridurre la liquidità circolante. Le famiglie che hanno mutui a tasso variabile sono state particolarmente colpite. Tuttavia, ci sono notizie positive in arrivo. Esaminiamo la situazione più da vicino.
Mutui: riduzione delle rate
La buona notizia riguarda la riduzione delle rate dei mutui, finalmente si prevede un calo. Tuttavia, questa situazione non si verificherà immediatamente. Le previsioni indicano che i mutui non si abbasseranno prima del secondo trimestre del 2024.
Tassi d’interesse: come influiscono sulle rate?
Esaminiamo come varieranno le rate dei mutui in relazione ai tassi d’interesse. È previsto un picco nel 2024, con una riduzione di due punti percentuali entro il 2025. L’impatto sull’economia sarà più rapido, con un picco previsto già nel 2023 e una riduzione media del 2% dell’attività economica nei prossimi tre anni.
Riduzione dei tassi d’interesse: perché si attende?
La ragione per cui si deve attendere una prima riduzione dei tassi d’interesse è che gli effetti di tale misura non sono ancora visibili sull’economia. L’inflazione non sta diminuendo, il che indica che l’aumento dei prezzi è purtroppo ben consolidato. Dovremo stringere i denti e sperare che questo periodo passi rapidamente.
Inflazione: perché i tassi d’interesse aumentano?
L’aumento dei tassi d’interesse è collegato alla quantità di denaro in circolazione e alle dinamiche dell’inflazione. L’aumento dell’inflazione è un segno di eccesso di liquidità in circolazione, il che porta all’aumento dei prezzi. L’obiettivo della BCE è mantenere il tasso di inflazione vicino ma inferiore al 2% annuo, mentre l’anno scorso si sono raggiunti picchi superiori al 10%.