Scandalo Qatar, mazzette: Francesco Giorgi confessa tutto e fa i nomi
Qualche giorno fa ha occupato ogni prima pagina lo scandalo delle mazzette dal Qatar al Parlamento Europeo. Dalle indagini iniziate questa estate si è arrivati a indagare svariati eurodeputati fino all’arresto dell’ormai ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, sospesa dall’incarico non appena sono stati trovati “sacchi di contanti” nella sua abitazione.
La procura di Bruxelles ha aperto un’inchiesta per sospetta corruzione nell’Eurocamera, per le mazzette che sarebbero circolate per influenzare le decisioni sul Qatar. Uno scandalo che ha travolto il Parlamento Europeo e che ancora è difficile definire nello specifico, perché le indagini stanno proseguendo mentre il mondo ne parla con toni sensazionalistici.
Non che lo scandalo sulle mazzette del Qatar al Parlamento Ue (cosiddetto Qatargate) non sia reale, anzi a circa una settimana dalla diffusione della notizia risulta che nel mirino siano finiti soprattutto i Socialisti europei, fino a coinvolgere anche i Radicali Italiani e non direttamente perché +Europa non ha eletto alcun rappresentante a Bruxelles, ma attraverso associazioni e ong.
E nelle ultime ore invece, è giunta una notizia che riguarda Francesco Giorgi, fidanzato di Eva Kaili e collaboratore di Antonio Panzeri, il quale davanti agli inquirenti belgi avrebbe rilasciato un’importante confessione.
Qatargate: la procura di Atene apre un’indagine penale
Francesco Giorgi è una degli indagati nella vicenda della corruzione del Parlamento Europeo e ha appena confessato di aver ricoperto un ruolo in un’organizzazione utilizzata dal Marocco e dal Doha. Lo scopo era quello di interferire negli affari europei e Giorgi nello specifico, amministrava i contanti. La confessione di Francesco Giorgi è giunta insieme al suo pentimento e l’uomo è stato incriminato e incarcerato per corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione a un’organizzazione criminale.
Lo scorso 10 dicembre, Giorgi si è assunto la responsabilità delle sue azioni errate, ammettendo di aver “Fatto tutto per soldi di cui non avevo bisogno”. Ora, oltre al lavoro della magistratura belga anche la Procura di Atene ha aperto un’indagine penale, da quel che riferiscono i media greci, sulla ex vicepresidente del Parlamento Ue Eva Kaili, della quale il compagno Giorgi, durante la confessione, avrebbe chiesto la scarcerazione. La Kaili sarebbe quindi indagata anche dalla Procura di Atene per corruzione e riciclaggio di denaro ma per fatti ancora diversi da quelli su cui invece si concentrano gli inquirenti belgi.