Reddito di Cittadinanza addio: arriva l’Assegno di Inclusione
Da mesi si sta discutendo sulla possibilità di sostituire il Reddito di Cittadinanza con una nuova misura di sostegno, che punti al reinserimento lavorativi di chi è occupabile. Dal 2024, secondo quanto previsto dal governo, arriverà l’Assegno di Inclusione: che cos’è e come funziona?
Il Reddito di Cittadinanza – la misura di contrasto alla povertà e supporto a chi momentaneamente non ha reddito da lavoro – è stata introdotta, non senza dubbi e polemiche, dal Movimento 5Stelle. Da quando Giorgia Meloni è alla presidenza del consiglio è stato chiaro che questa misura sarebbe stata rivista, se non addirittura cancellata.
E, secondo quanto emerge dalle ultime notizie, dal primo gennaio 2024 sarà attivo un nuovo strumento, che sostituirà definitivamente il Reddito di Cittadinanza. Stiamo parlando dell’Assegno di Inclusione, definito come strumento di “inclusione sociale e professionale”. Chi ne beneficerà, infatti, dovrà obbligatoriamente aderire ad un percorso che garantirà l’inclusione sociale e lavorativa della persona. Vediamo nel dettaglio a cosa si fa riferimento.
Assegno di Inclusione: cos’è e come funziona
L’Assegno di Inclusione potrà essere richiesto da persone che vivono all’interno di nuclei familiari dove è presente almeno un minore, un over 60 oppure un disabile. Il massimo dell’importo del contributo che può essere erogato è di 500 euro, e sarà necessario poter attestare di avere un reddito ISEE non superiore a 9.300 euro e, per quanto riguarda il reddito familiare, dovrà essere inferiore a 6mila euro (considerando la moltiplicazione per la scala di equivalenza, che tiene conto dei componenti del nucleo – disabilità, minorenni ecc…).
Oltre al reddito ISEE, vanno considerati anche gli averi patrimoniali: il valore immobiliare della propria casa dovrà essere inferiore a 30mila euro, mentre nel caso in cui ci siano auto di proprietà, dovranno avere una cilindrata inferiore a 1.600 cc di cilindrata (oppure inferiore a 250 cc nel caso di motoveicoli).
Il governo sta valutando anche di riformare la modalità di erogazione della misura di sostegno. Si potrà ricevere l’Assegno di Inclusione al massimo per diciotto mesi. Ogni componente del nucleo familiare – che abbia un età tra i 18 e i 59 anni – verrà chiamato tramite il Centro per l’Impiego a sottoscrivere il patto di servizio personalizzato: nel caso di offerta di lavoro rifiutata da uno dei componenti, l’Assegno di Inclusione viene immediatamente sospeso.