Qatargate, Silvia Panzeri consegnata al Belgio: sì all’estradizione
Secondo quanto stabilito dalla Corte d’Appello di Brescia, Silvia Panzeri dovrà essere consegnata al Belgio. Per la figlia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, al centro dello scandalo sui favoritismi e scambi di denaro avvenuti con il Qatar, si è deciso per l’estradizione. Una scelta che è stata commentata con stupore dai legali della donna.
Silvia Panzeri sarà trasferita e giudicata in Belgio. È questa la decisione della Corte d’Appello di Brescia che, con un provvedimento inaspettato (secondo quanto riferiscono i legali della donna), ha scelto l’estradizione per la figlia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, finito al centro dello scandalo ormai chiamato ovunque come “Qatar-gate”.
A dicembre, subito dopo le prime indiscrezioni sugli accordi illeciti a Bruxelles, la magistratura belga aveva diramato un mandato di arresto internazionale per Silvia Panzeri e per Maria Colleone (moglie di Antonio Panzeri). Le due donne, che si trovano attualmente in Italia, sono state accusate di associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione.
Silvia Panzeri: accolta l’estradizione
I legali di Silvia Panzeri, Angelo De Riso e Nicola Colli, hanno espresso stupore e delusione per la decisione presa dalla magistratura di Brescia: “Ha prevalso il principio di reciproca fiducia tra gli Stati dell’Unione Europea piuttosto che il diritto di difesa“, hanno dichiarato.
Ora, secondo quanto trapela, Silvia Panzeri dovrebbe essere trasportata presso il carcere di Haren, in Belgio. Si tratta di una struttura meno dura e “afflittiva” rispetto a quella in cui si trova il padre, Antonio Panzeri, che sta scontando la pena insieme al suo ex collaboratore, Francesco Giorgi.
La decisione definitiva sulla sorte di Silvia Panzeri e della madre (per la quale un altro giudice ha deciso sempre per la via dell’estradizione) spetta alla cassazione. I legali di Silvia Panzeri hanno già annunciato il ricorso, per cui si dovrà attendere quel verdetto prima di capire cosa accadrà.