Obbligo vaccinale, la Consulta lo salva: la decisione
L’obbligo vaccinale è stato “salvato” dalla Corte Costituzionale. La misura, introdotta dal Governo Draghi, prevedeva l’obbligo della vaccinazione per alcune categorie di persone – in base alla professione e all’età. Dopo le proteste di diverse fasce della popolazione, è arrivato il verdetto definitivo.
La Corte Costituzionale si è espressa positivamente sull’obbligo vaccinale introdotto nel 2021 dal Governo Draghi quando, in piena crisi dovuta alla pandemia e in piena campagna vaccinale, ci si era posti il problema di coloro che si rifiutavano di aderire. Ecco perché, sia per evitare una nuova ondata di contagi, sia per salvaguardare la salute pubblica, si era deciso di introdurre l’obbligo vaccinale per determinate categorie – come il personale sanitario e gli over 50.
Secondo quanto dichiarato dalla Corte Costituzionale, non sono state “irragionevoli” e nemmeno “sproporzionate” le scelte attuate durante la pandemia in relazione all’obbligo vaccinale, in particolare per quello che riguarda il personale sanitario.
Obbligo vaccinale: è ancora polemica
Già nel 2018, ancora prima dello scoppio della pandemia, la Corte si era pronunciata nello stesso modo proprio sull’argomento dell’obbligo vaccinale. Condizioni necessarie affinché potesse essere imposto, erano:
- migliorare la salute dell’individuo e della collettività
- conseguenze tollerabili
- in caso di danni ulteriori e non prevedibili, destinare un equo indennizzo
La decisione si colloca in un momento storico in cui le proteste dei No Vax continuano ad essere molto forti, basti citare la protesta di mercoledì scorso proprio davanti alla Consulta, oppure il tono che è stato utilizzato dagli avvocati in rappresentanza di professionisti non vaccinati – e che quindi sono stati penalizzati sul posto di lavoro – citando l’obbligo vaccinale come un “ricatto dello stato”.
Come stabilito dal governo Draghi, l’obbligo vaccinale era previsto per la popolazione Over 50: in questa fascia sono circa un milione e mezzo i cittadini che non si sono ancora vaccinati, e la maggior parte (circa la metà) ha un’età compresa tra i 50 e i 59 anni.