Italia, allarme in pediatria: reparti pieni e troppi ricoveri
La società italiana di pediatria ha lanciato l’allarme: il rischio concreto è quello di un sovraffollamento dei reparti per i troppi ricoveri per i virus respiratori che stanno circolando durante questo inverno. La situazione sembra essere da monitorare in tutte le zone d’Italia: da Nord a Sud si monitorano i reparti.
I virus influenzali – anche dopo il periodo di forte preoccupazione per la pandemia – continuano a circolare. In particolare in questo inverno ci sono stati moltissimi contagi dovuti all’influenza australiana che ha colpito molti adulti, partendo però dai bambini. Ed è proprio per i più piccoli che comincia ad esserci una grande preoccupazione.
L’allarme è stato lanciato dalla società italiana di pediatria che ha evidenziato una problematica presente in tutti i reparti d’Italia, da Nord a Sud. Proprio a causa dei tanti virus respiratori che stanno circolando in questo periodo, i reparti sono sovraffollati e si teme di non poter sopperire alle richieste di ricovero che stanno arrivando. Ecco perché è stato chiesto anche l’intervento da parte del governo.
Pediatria in affanno: l’allarme dei medici
Secondo quanto riportato, i reparti di pediatria soffrono già di un sottodimensionamento rispetto a quanto necessario. Una situazione che è stata evidenziata con maggiore attenzione in questo periodo, quando con la circolazione di diversi virus, tra influenza e Covid, si registrano “accessi record in pronto soccorso, congestione in alcuni ospedali e massima occupazione dei posti letto”.
Di fronte a queste emergenze è sempre più complicato riuscire ad assistere in maniera adeguata i bambini che accedono ai reparti di pediatria e che spesso presentano situazioni in cui sono presenti delle “coinfezioni”, ovvero infezioni causate da più virus a causa di un contagio. Questo quanto spiegato dal Direttore del dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale dei Bambini di Palermo.
Una situazione di emergenza che ha spinto la società pediatrica italiana a chiedere l’intervento del governo per rafforzare le terapie intensive pediatriche e la rete sul territorio, al momento ancora troppo debole.