Iran, calciatori obbligati a cantare l’inno: tensione contro gli USA
I calciatori della nazionale iraniana sono stati minacciati di ritorsioni e ripercussioni nel caso in cui dovessero esprimere qualsiasi forma di protesta durante la partita di questa sera dei Mondiali in Qatar. L’avversario non è una squadra qualsiasi: gli Usa rappresentano un “nemico” anche politico.
La nazionale iraniana continua ad essere al centro dell’attenzione mediatica durante i mondiali in Qatar. I calciatori, nella prima partita giocata, avevano scelto di non cantare l’inno come gesto di protesta e dissociazione rispetto a quanto sta accadendo nel paese, dove si sta attuando una dura repressione. Una scelta che non è stata gradita dal governo iraniano, che ha deciso di prendere delle contromisure.
Questa sera, in Qatar, l’Iran si giocherà la possibilità di accedere agli ottavi giocando contro un avversario che ha una valenza anche politica: gli Stati Uniti. Ecco perché, secondo alcune fonti riportate dalla Cnn, i calciatori dell’Iran sarebbero stati minacciati: questa sera non ci sarà spazio per le proteste.
Iran: i calciatori obbligati a farlo
La decisione di non cantare l’inno nazionale avrebbe portato i calciatori dell’Iran ad un confronto diretto con i membri del Corpo delle Guardie rivoluzionarie iraniane. Non un incontro pacifico, ma un colloquio in cui è stato precisato che, nel caso in cui i calciatori iraniani dovessero protestare nuovamente contro il governo, le loro famiglie potrebbero subire torture e ripercussioni.
C’è l’obbligo assoluto di cantare l’inno – un’imposizione che era già stata percepita nel momento in cui, nella seconda partita, i calciatori avevano intonato le strofe – e di evitare qualsiasi protesta contro il governo. Vietato assolutamente avere rapporti al di fuori della propria nazionale o socializzare con i calciatori delle squadre straniere.
E in vista della partita con gli Stati Uniti, ecco che il governo iraniano ha pensato ad una strategia perfetta per garantire il supporto alla squadra: finti tifosi che verranno inviati sugli spalti per incoraggiare i calciatori dell’Iran.