INPS, pensioni maggio 2023: aumenti rinviati
I tanti attesi aumenti che sono stati promessi dalla Legge di Bilancio approvata ad inizio anno dal governo Meloni non sono stati erogati dall’INPS nemmeno a maggio. Nonostante una circolare in cui si spiegano le modalità di calcolo, nel cedolino paga non c’è traccia di aumenti. Quando arriveranno?
Ancora in fase di stallo gli aumenti previsti per le pensioni dalla Legge di Bilancio approvata solo qualche mese fa. Sebbene l’INPS abbia pubblicato a fine aprile una circolare in cui viene spiegato il meccanismo di calcolo degli aumenti, nel cedolino paga delle pensioni di maggio non c’è traccia, tra le voci riportate, degli aumenti che erano stati promessi dal governo.
Come mai si è arrivati in questa situazione di stallo e, soprattutto, quando potrà sbloccarsi? L’aumento, come previsto dalla norma, doveva arrivare da gennaio, per cui maggio è il quinto mese in cui non viene effettivamente erogato dall’INPS. Come inizialmente previsto, l’aumento dell’assegno pensionistico dovrebbe aggirarsi intorno ai 600 euro per chi ricevere l’importo minimo stabilito per legge.
INPS: quando aumentano le pensioni?
Stando a quanto riportano le fonti, la situazione di stallo è dovuta ad una mancanza di precisione nella definizione della platea dei beneficiari. O meglio, nel momento in cui la norma è stata approvata, si è specificato che l’aumento avrebbe riguardato gli assegni pensionistici “minimi”. In questa categoria, non meglio definita, rientrerebbero quindi circa due milioni di pensionati in Italia.
Essendoci situazioni molto particolari, come ad esempio quelle degli assegni pensionistici cristallizzati – e quindi tenuti effettivamente bassi perché ad esempio a quelli si aggiunge una pensione di reversibilità – il governo starebbe attuando un’azione di interlocuzione per cercare di chiarire i punti che risultano essere più complicati in materia.
Stando così le cose, sembra che gli aumenti possano essere erogati a partire da giugno o luglio, quando la situazione dovrebbe sbloccarsi definitivamente. Nella prima rata ci sarà la possibilità di ricevere anche gli arretrati per le mensilità in cui l’aumento non è stato erogato.