INPS: no al lavoro sopra i 35º, ecco chi può richiedere la CIGO

Bollino rosso in diverse regioni italiane con temperature che possono davvero compromettere la salute: ecco perché alcune categorie di lavoratori potranno richiedere la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria.

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Un’estate che, come già annunciato, è estremamente calda, con temperature che toccano e superano anchr i 40º in diverse regioni italiane.

Chi deve svolgere lavori in condizioni meteorologiche tanto sfavorevoli può davvero avere conseguenze e compromettere la propria salute.

Motivo per cui viste le temperature tanto elevate chi lavora in spazi dov’è impossibile proteggersi dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore, possono avere diritto alla Cassa integrazione guadagni ordinaria.

È l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) a darne diritto, come definito dallo stesso all’interno del decalogo dell’Inail sul lavoro in caso di alte temperature (2017). Vediamone i dettagli.

Temperature superiori ai 35º: il diritto alla CIGO

Inps: 1.073.000 famiglie con Reddito, 513 euro medi

Quando le temperature sono troppo elevate, proprio come sta accadendo negli ultimi giorni, alcuni lavoratori possono avere accesso alla CIGO (Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria).

Ciò significa che chi deve lavorare in condizioni particolarmente sfavorevoli con il troppo caldo può avere accesso all’ammortizzatore sociale che è stata ideata proprio per proteggere i lavoratori temporaneamente, a seguito di una crisi aziendale o eventi simili. Specifica l’INPS:

La Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) consiste nel versamento da parte dell’INPS di una somma di denaro in favore dei lavoratori la cui retribuzione è diminuita per effetto di una riduzione dell’attività lavorativa dovuta a una temporanea difficoltà di mercato dell’azienda (calo della domanda) o ad altri eventi temporanei non dovuti a responsabilità del datore di lavoro o dei lavoratori.

E secondo quanto si legge sul decalogo dell’Inail sul lavoro in caso di alte temperature:

Si chiarisce che possono rilevare anche le cosiddette temperature percepite, ricavabili anch’esse dai bollettini meteo, quando le stesse siano superiori alla temperatura reale. Al ricorrere delle fattispecie sopra evidenziate, pertanto, possono costituire evento che dà titolo al trattamento di integrazione salariale temperature percepite superiori a 35° seppur la temperatura reale è inferiore al predetto valore.