Covid, nuova ondata dalla Cina? Nuove restrizioni in Lombardia
L’Unione Europea, secondo Bassetti, dovrebbe proteggere i paesi che ne fanno parte tutelandoli dal rischio di un nuovo contagio, evitando di gestire la questione Covid esattamente come tre anni fa.
Le notizie che arrivano dalla Cina riguardo all’epidemia di Covid, dopo il rallentamento delle restrizioni, sono abbastanza preoccupanti. Per questo anche in Italia è scattato l’allarme, e a Malpensa a partire dal 26 dicembre è tornato obbligatorio lo screening Covid per chi arriva dalla Repubblica cinese.
Intanto anche altri paesi si stanno muovendo per monitorare l’epidemia, il Giappone da venerdì 30 dicembre istituirà test Covid obbligatori per tutti coloro che provengono dalla Cina orientale, ma purtroppo l’UE ancora non ha pensato a misure di contenimento per chi viaggia.
Covid: le misure di sicurezza della Lombardia
La Regione Lombardia ha deciso di richiedere un tampone a chi arriva a Malpensa dalla Cina. Si tratta di una misura di prevenzione per accertare il tipo di variante del virus che arriva dal Paese asiatico. Ricciardi ha dichiarato che si potrebbe verificare il rischio di una nuova ondata di contagi:
Il rischio che i milioni di contagi Covid registrati dalla Cina favoriscano lo sviluppo di nuove varianti del coronavirus pandemico esiste, ha spiegato in un’intervista a La Stampa Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica e presidente del Mission Board for Cancer dell’Ue. Una variante più contagiosa di Omicron è difficile, siamo già a livelli record. Il pericolo è che ne nasca una più patogenica, uno scenario possibile- l’esperto poi sottolinea- I paesi vicini come Giappone e Taiwan lo hanno fatto, chiedendo il tampone in arrivo dalla Cina. In Occidente ormai le cautele vengono lasciate ai singoli: c’è una buona copertura vaccinale e in assenza di nuove varianti basta aggiornarla con i richiami consigliati.
Sembrerebbe quindi che la giusta razione, per evitare una nuova ondata di contagi che è anche richiesta da alcuni virologi come Bassetti sarebbe quella di monitorare a tappeto tutti i voli provenienti dalla Cina per contenere il potenziale contagio dovuto ad una nuova variante del virus.
A distanza di 3 anni siamo in una situazione in cui non avrei mai immaginato di trovarmi – dice il direttore della Clinica di malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova. Se vogliamo evitare di riprendere un Sars-CoV-2 mutato dobbiamo intervenire subito: servono controlli su tutti i voli dalla Cina, restrizioni ai viaggi, tampone molecolare ai passeggeri nelle 24 ore precedenti la partenza o quarantena all’arrivo con test molecolare per uscirne, altrimenti chi arriva non deve circolare. Sarebbe una misura che dovrebbe prendere, non l’Italia da sola, ma tutta l’Europa. E non per un mese, ma per 6. Non sono mai stato allarmista – aggiunge Bassetti – ma ora dico che dobbiamo alzare una barriera per proteggerci da quanto sta accadendo in Cina, dove è in corso una nuova ondata di Covid senza precedenti e su cui c’è censura.
Le autorità di Pechino sembra che abbiano fatto un errore dopo l’altro, in prima battuta un lockdown stretto con un virus in cui il contagio zero non esiste, dopo le proteste hanno aperto ed eliminato qualsiasi controllo a questo, ha sottolineato sempre l’esperto, si aggiunge il fatto che il vaccino copre soltanto il 60% rispetto alla malattia grave a fronte di una copertura del 90% con i vaccini mRna. Inoltre il tasso di vaccinazione degli ultra 50enni è davvero molto basso.
Il governo cinese inoltre ha però annunciato che ricomincerà a rilasciare passaporti, a partire dall’8 gennaio inizieranno ad essere accettate tutte le richieste per i passaporti ordinari per il turismo e che riprenderà a rilasciare l’approvazione per i viaggiatori cinesi che si recano a Hong Kong per turismo e affari.
La Cina aveva deciso di bloccare l’emissione di passaporti all’inizio della pandemia di Covid–19 , in concomitanza dell’avvento delle severe misure contro la diffusione del coronavirus, e ha cercato di impedire a studenti, uomini d’affari e viaggiatori di recarsi all’estero. Erano anche bloccati i viaggi per turismo in Cina, e a chi era costretto a viaggiare per lavoro era imposta la quarantena, ma dall’8 gennaio verranno ripristinate le normali misure di viaggio, e non sarà più imposta la quarantena per gli arrivi dall’estero.