Caso Cospito: è caos alla Camera
Nelle ultime ore ci sono state pesanti discussioni nell’Aula della Camera in relazione al detenimento al 41 bis di Alfredo Cospito. Forti scontri tra il Pd e Avs contro l’esponente di Fdi Donzelli, che ha attaccato ben 4 esponenti del Pd.
Caos alla Camera, quando l’esponente di Fdi Donzelli afferma:
Cospito è un terrorista e lo rivendicava con orgoglio dal carcere. Dai documenti che si trovano al Ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei casalesi diceva, incontrando Cospito: ‘Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato’, che sarebbe l’abolizione del 41 bis. Cospito rispondeva: ‘Dev’essere una lotta contro il 41 bis’. Ma lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando. Io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi.
Subito arriva la dura risposta del vicesegretario Pd (e deputato) Peppe Provenzano che accusa Donzelli di
sporcare un momento di grande unità che il Parlamento ha il dovere di costruire sui temi di lotta alla mafia.
Aggiunge anche che:
Ci sono molte ragioni per le quali potremmo invitare Donzelli a vergognarsi e non le ripeterò tutte in quest’aula, ne dirò solo due. La prima è che il suo intervento non c’entra nulla con l’articolo uno della proposta di legge che stiamo esaminando. La seconda è che sta sporcando la profonda unita’ che stiamo cercando di costruire sui temi della lotta alla mafia. Unità.
Caso Cospito, la Camera è divisa
Anche il segretario del Pd Enrico Letta è intervenuto in questa discussione che divide in due la Camera:
Il gruppo di maggioranza relativa ha il compito di far si che si trovino percorsi utili per tutti sui temi condivisi. Ma ciò si è interrotto con l’intervento fuori luogo di Donzelli. Mi aspettavo che il capogruppo Foti intervenisse per biasimarlo e invece lo ha difeso. Noi rispettiamo il vostro lavoro, voi rispettate il nostro. Sulla lotta alla mafia il rispetto deve essere massimo.
Il caso Cospito divide in due la Camera. La destra rimane ferma nella sua posizione: il detenuto rimane in regime di 41 bis. La sinistra invece spinge per riconoscere l’errore giudiziario. Ma in ballo non c’è solo la vita del detenuto, ormai allo stremo delle forze dopo il prolungato sciopero della fame. C’è, afferma la destra, la credibilità della giustizia italiana.
Il dem Federico Fornaro chiede di istituire, in accordo con il presidente della Camera Lorenzo Fontana:
una commissione, un giurì d’onore secondo il regolamento della Camera, che giudichi la fondatezza dell’accusa di Donzelli, che ha leso l’onorabilità dell’onorevole Serracchiani e del Pd. Al capogruppo Foti dico, Donzelli deve scusarsi.