Case green: obblighi di ristrutturazione, costi e scadenza nel 2030
Le direttive in materia di edifici green che arrivano dall’Unione Europea sono chiare: entro il 2030 gli immobili dovranno rientrare nella classe energetica E, adeguandosi quindi con interventi di ristrutturazione o ammodernamento. Quanto costerà questo ai proprietari? Le stime di Silvi Costruzioni Edili parlano di cifre per nulla irrisorie.
Quanto costerà adeguare il proprio immobile alle direttive che sono state approvate dall’Unione Europea? Stiamo parlano della decisione presa dall’UE a proposito delle case green e della soglia di efficienza energetica degli edifici residenziali. Secondo quanto stabilito, entro il 2030 gli edifici dovranno rientrare nella classe energetica E, per poi arrivare alla classe energetica D entro il 2033.
Ridurre le emissioni di gas serra e diminuire il consumo di energia dovuto all’edilizia sono due degli obiettivi che sono alla base della decisione dell’Unione Europea, che ricade ovviamente su tutti gli stati membri. Secondo le stime di Silvi Costruzioni Edili, un’azienda che opera nel campo della progettazione edilizia, la cifra che dovrà spendere ciascun proprietario è abbastanza elevata!
Case e immobili: quanto costerà adeguarsi alle norme UE?
Stando a quanto riportato dall’analisi effettuata dall’azienda, per essere adeguato alla classe energetica prevista dalla normativa dell’Unione Europea, si dovranno spendere all’incirca 60mila euro per ogni edificio. Non solo, sembra che il patrimonio immobiliare italiano sia nella gran parte fuori dai parametri stabiliti dall’UE, in quanto circa il 62% degli edifici rientra nella categoria energetica F o G, quindi inferiore rispetto a quella stabilita a livello europeo.
Quali sono gli interventi che saranno necessari per potersi adeguare alla normativa europea e di conseguenza mettersi in regola? Di certo andranno sostituiti elementi come caldaie (dal 2024 non sarà più possibile installare caldaie a combustibili fossili) ed infissi, oppure andranno installati pannelli fotovoltaici per lo sfruttamento dell’energia solare, oltre al rifacimento dal cappotto termico.
Di certo, di fronte a questo preventivo di spesa, si manifesta la necessità di un intervento dello stato con adeguati bonus edilizi, incentivi e agevolazioni che vadano incontro all’adeguamento del patrimonio immobiliare nazionale alle direttive UE.