Brasile, tentativo di colpo di stato: centinaia di arresti
Circa 400 persone, dichiarate sostenitrici dell’ex presidente del Brasile Bolsonaro – sconfitto alle ultime elezioni dal presidente legittimamente in carica Luca, hanno assaltato le istituzioni brasiliane, facendo irruzione nel Parlamento e chiedendo l’intervento dell’esercito per effettuare un colpo di stato. Dopo ore di disordini, la polizia ha ripreso il controllo.
Approfittando dell’assenza di Lula, che si trova nello stato di San Paolo per far visita ad alcune zone del Paese che sono state colpite dalle alluvioni, circa 400 sostenitori di Bolsonaro (l’ex presidente del Brasile, sconfitto alle ultime elezioni dall’avversario) hanno fatto irruzione all’interno dei palazzi delle istituzioni, compreso il Parlamento.
Dopo aver avuto accesso a Piazza dei Tre Poteri, sede delle istituzioni brasiliane, i vandali hanno assaltato il Parlamento, arrivando all’ufficio del Presidente senza incontrare alcuna resistenza. Gli atti di distruzione e vandalismo sono stati ripresi dai cellulari, con cui le 400 persone che sono riuscite a fare irruzione hanno ripreso e pubblicato sui social ciò che stava accadendo in quel momento.
Immagini mai viste nella storia del Brasile, e che hanno messo in allarme cittadini e istituzioni.
Brasile: arrestati gli invasori
Le circa 400 persone che sono entrate in Parlamento figurano come sostenitori di Bolsonaro. Non riconoscendo Lula come Presidente legittimamente eletto e denunciando brogli elettorali, l’obiettivo dell’irruzione era quello di dare la possibilità all’esercito, armato, di poter effettuare un colpo di stato, ristabilendo così il potere di Bolsonaro (che il 30 dicembre scorso ha lasciato il Brasile).
Subito dopo la diffusione delle immagini dell’irruzione, Lula ha tenuto una riunione d’emergenza per cercare di porre un freno alla situazione, e ha fermamente condannato le azioni del gruppo che è riuscito ad entrare in Parlamento, definendo questo attacco come “vandalo e fascista”.
Poche ore dopo è stato annunciato l’intervento della Polizia che, palazzo dopo palazzo, è riuscita a riprendere il controllo delle istituzioni brasiliane. Come era stato previsto da Lula, chi ha compiuto questo gesto “merita una punizione esemplare”. Secondo quanto riferiscono i media locali, sarebbero già 170 gli arresti. Inoltre, è stato rimosso temporaneamente il governatore dello stato di Brasilia.