Brasile, assalto al parlamento: indagato Bolsonaro
La corte suprema brasiliana ha aperto le indagini sull’ex Presidente del Brasile Bolsonaro che, secondo una prima ricostruzione dei fatti sarebbe stato coinvolto nella progettazione del tentato golpe dell’8 gennaio scorso, quando centinaia di persone hanno assaltato il parlamento brasiliano cercando di rovesciare Lula.
L’ex Presidente del Brasile Bolsonaro – sconfitto alle ultime elezioni dal ritorno in carica di Lula – è attualmente indagato per “istigazione e paternità intellettuale” dell‘assalto al parlamento brasiliano che si è verificato lo scorso 8 gennaio. Le immagini di centinaia di persone che hanno forzato i cancelli e sono riusciti ad entrare fino all’ufficio del Presidente, chiedendo anche l’intervento dell’esercito per far tornare Bolsonaro al potere, non riconoscendo come legittimo il risultato elettorale, hanno fatto il giro del mondo.
Ora la corte suprema brasiliana ha confermato che, dietro quanto accaduto, potrebbe esserci proprio una macchinazione architettata da Bolsonaro. Non era un mistero che chi ha assaltato il parlamento fosse un accanito sostenitore dell’ex Presidente, ma ora si sta cercando di accertare il reale coinvolgimento di Bolsonaro nella progettazione dell’assalto.
Bolsonaro indagato per tentato golpe
Secondo quanto riferisce la procura, è necessario inserire Bolsonaro tra gli indagati anche alla luce di un video pubblicato nel 2022 in cui l’ex Presidente, dopo aver perso alle elezioni per pochi voti contro lo sfidante Lula, “contestava la regolarità delle elezioni presidenziali”, e istigava a compiere un reato.
Dopo che i risultati delle elezioni sono stati comunicati il 30 ottobre 2022, Bolsonaro ha preferito mantenere il silenzio, senza commentare la sconfitta. Rimane il fatto che l’ex presidente del Brasile abbia comunque sempre manifestato dubbi sulla regolarità del voto: un atteggiamento che avrebbe fomentato i suoi sostenitori, forse provocando proprio l’assalto al parlamento dello scorso gennaio.
Al momento c’è un ordine di arresto nei confronti dell’ex ministro della Giustizia di Bolsonaro, Anderson Torres, che si trovava negli Stati Uniti quando sono avvenuti i disordini. La sua “fuga” dal paese appena prima dell’assalto sembra dimostrare come l’ex ministro abbia avuto un ruolo nell’organizzazione della rivolta.