Bonus retrofit: guida all’agevolazione per le auto elettriche

Per la conversione all’auto elettrica è stato ideato un bonus che prende il nome di Bonus Retrofit; vediamo chi può richiederlo, quali sono i requisiti e cosa comporta.

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In nome delle nuove politiche e dei nuovi programmi che cercano di puntare alla sostenibilità mettendo in atto una transizione ecologica, si discute molto dell’elettrico. I mezzi di trasporto elettrici rappresentano una possibile soluzione, comunque non priva di critiche.

Nel frattempo è stato creato un incentivo per spronare quante più persone a prendere la decisione di acquistare un mezzo di trasporto elettrico: è nato così il Bonus Retrofit, un contributo del valore massimo di 3.500 e che è indirizzato a coloro che abbiano cambiato auto, passando appunto da un mezzo di trasporto a benzina o diesel, all’ellettrico. Vediamo dunque chi può usufruire del bonus retrofit e come richiederlo.

Cosa sapere sul Bonus Retrofit

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Per la conversione dell’auto in elettrica, è possibile nel 2023 beneficiare dei contributi del Bonus retrofit, misura che prevede lo stanziamento di un fondo da 14 milioni di euro.

Per richiedere il contributo del MIT è necessario accedere con il proprio SPID nella piattaforma in funzione dal 15 febbraio 2023 (retrofit.consap.it.) gestita da CONSAP. Dopodiché bisogna compilare l’istanza riempiendo tutte le caselle vuote e dare anche tutte le specifiche sul veicolo (targa, categoria e data di installazione del motore) che dimostri di avere effettivamente ‘installato un sistema di riqualificazione elettrica’. Per completare l’istanza si dovranno poi inserire i dati corretti relativi alle spese sostenute e le proprie coordinate bancarie.

Ma chi può adoperarsi per richiedere il contributo pari al 60% del costo per la riqualificazione elettrica? Coloro che siano titolare di mezzi di trasporto immatricolati con motore a combustione interna in origine e poi resi veicoli con trazione elettrica.

Ecco quali sono le categorie di veicoli accettate:

  • M1 (veicoli destinati al trasporto di persone, aventi al massimo 8 posti a sedere oltre al sedile del conducente);
  • M2 (veicoli destinati al trasporto di persone, aventi più di 8 posti a sedere oltre al sedile del conducente e massa massima non superiore a 5 t);
  • M3 (veicoli destinati al trasporto di persone, aventi più di 8 posti a sedere oltre al sedile del conducente e massa massima superiore a 5 t);
  • N1 (veicoli destinati al trasporto di merci, aventi massa massima non superiore a 3,5 t);
    Sono incluse anche le versioni fuoristrada (M1G, M2G, M3G e N1G).

Si ricorda che oltre al contributo già citato nel 2023 è stato aggiunto anche un contributo sempre del 60% per le spese relative all’imposta di bollo per l’iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico (PRA), all’imposta di bollo e all’imposta provinciale di trascrizione (IPT).