Ape Sociale: cosa sapere? Scadenza a fine mese
Come funziona per l’Ape Sociale, nonché l’indennità che permette il pensionamento prima dei 67 anni? Ecco tutte le ultime novità e scadenze dopo l’approvazione della legge di Bilancio 2023, che preclude alcune estensioni.
Dopo l’approvazione della legge di Bilancio 2023, il termine ultimo per accedere al trattamento erogato dall’INPS è stato posticipato. Comunque non per tutti, ma è necessario dimostrare di avere determinati requisiti.
L’Ape Sociale, che può essere definito come un anticipo pensionistico, può essere richiesto presentando la domanda all’INPS fino al massimo il 31 marzo, come prima finestra. Possono in questo caso mobilitarsi i lavoratori che maturino i requisiti entro il 31 dicembre 2023. Vediamo dunque nello specifico come funziona nel 2023 l’Ape Sociale.
Ape Sociale: ultime novità
L’Ape Sociale, misura sperimentale in vigore dal 1° maggio 2017 e specifica l’INPS:
Prevede un’indennità a carico dello Stato erogata dall’INPS, entro dei limiti di spesa, a soggetti in determinate condizioni previste dalla legge che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero.
L’APE Sociale spetta ai lavoratori che abbiano almeno 63 anni d’età e non siano già titolari di pensione diretta. L’indennità è prevista anche per i lavoratori che svolgano mansioni gravose e invalidi civili al 74%, lavoratori dipendenti in stato di disoccupazione che abbiano esaurito il trattamento di NASpl (o equivalente) e i cosiddetti caregiver.
I soggetti che richiedono l’Ape Sociale devono essere in possesso, al momento della presentazione della domanda, dei seguenti requisiti elencati dall’INPS:
- almeno 63 anni di età;
- almeno 30 anni di anzianità contributiva;
- per i lavoratori che svolgono le attività cd. gravose l’anzianità contributiva minima richiesta è di 36 anni. Ai fini del riconoscimento dell’indennità, i requisiti contributivi richiesti sono ridotti, per le donne, di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni.
- Per gli operai edili individuati con i codici ISTAT (fruibili sul sito INPS)
- non essere titolari di alcuna pensione diretta.
Le categorie di lavoratori con i requisiti sopra riportati che possono dunque finalizzare la domanda sono i seguenti:
- Coloro che si trovano in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento
- Coloro che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità. I lavoratori che hanno una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74% e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
- I lavoratori dipendenti, al momento della decorrenza dell’indennità, in possesso di almeno 36 anni di anzianità contributiva e che abbiano svolto da almeno sette anni negli ultimi dieci, ovvero almeno sei anni negli ultimi sette una o più delle professioni elencate sul sito INPS al presente link.