Assegno di Inclusione in arrivo: 5 miliardi per il 2024
Nella bozza del nuovo decreto lavoro, che è stato presentato in Consiglio dei Ministri proprio nella giornata di ieri, viene definito nel dettaglio il funzionamento dell’Assegno di Inclusione, che prenderà il posto del Reddito di Cittadinanza. Secondo quanto ipotizzato dal governo, saranno più di 5 miliardi i fondi stanziati nel 2024 per l’Assegno di Inclusione.
Il Reddito di Cittadinanza sarà definitivamente cancellato nel 2024, e verrà sostituito dalla nuova misura pensata dal governo Meloni come sostegno alla povertà e come metodo di reinserimento nel mondo del lavoro per chi si ritrova ad essere privo di reddito al momento. Lo strumento in questo è l’Assegno di Inclusione.
Nel nuovo decreto lavoro, che è stato presentato ieri in Cdm, vengono definite nel dettaglio le modalità di attuazione e realizzazione della nuova misura. Il governo è pronto a destinare circa 384 milioni di euro per il Reddito di Cittadinanza per i prossimi mesi – gli ultimi in cui sarà possibile beneficiare del sussidio che era stato introdotto dal Movimento 5Stelle.
Da settembre 2023 ci sarà l’avvio dello Strumento di attivazione del lavoro, a cui andranno 276 milioni per la fine del 2023, e poi più di due milioni nel 2024, quando però si punterà tutto sull’Assegno di Inclusione.
Assegno di Inclusione in arrivo
Con l’introduzione dell‘Assegno di Inclusione al posto del Reddito di Cittadinanza cambiano i requisiti per poter accedere alla misura che si propone come obiettivo quello di contrastare e superare la povertà. In particolare, l’Assegno di Inclusione potrà essere richiesto dai nuclei familiari all’interno dei quali ci sia almeno una persona disabile, oppure un minorenne, oppure un over 60.
L’importo massimo che potrà essere erogato è pari a 500 euro.
Per sostenere l’Assegno di Inclusione il governo – come indicato nel decreto lavoro che è stato presentato ieri – ha scelto di destinare alla misura quasi 5 miliardi e mezzo di euro per l’annualità 2024. Una cifra che si prevede in aumento per gli anni successivi, il 2025 e il 2026, quando il governo ha previsto di stanziare più di 5.6 milioni di euro.