L’INPS informa: Reddito di Cittadinanza, diminuisce la durata
L’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS) ha appena pubblicato una circolare che dà specifiche circa il Reddito di Cittadinanza, definendone la nuova durata e altri dettagli da conoscere, fino a informare sulla decadenza dal diritto dell’erogazione del beneficio.
Con la circolare INPS 12 luglio 2023, n. 61, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS) informa i cittadini circa la “Nuova durata del Reddito di cittadinanza nel 2023 e la decadenza dal diritto all’erogazione del beneficio”.
La circolare pubblicata oggi elenca le modifiche apportate con la Legge di Bilancio 2023 alla normativa che disciplina il Reddito di cittadinanza, sussidio introdotto con decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 come misura di contrasto alla povertà e rappresenta:
Un sostegno economico finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale […]. Qualora tutti i componenti del nucleo familiare abbiano età pari o superiore a 67 anni, oppure se nel nucleo familiare sono presenti anche persone di età inferiore a 67 anni in condizione di disabilità grave o non autosufficienza, assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza (PdC).
Come specifica l’INPS. Vediamo dunque cosa cambia a livello tempistico e quando verrà “eliminato” definitivamente il Reddito di Cittadinanza.
Reddito di Cittadinanza: cosa sapere
È risaputo che da quest’anno il reddito di cittadinanza non sarà più disponibile, dapprima per una fascia di nuclei e poi per il resto dei nuclei che ne hanno diritto.
La dalla legge 197 2022 ha infatti diviso i beneficiari in due categorie:
- famiglie con componenti disabili o minori o over 60, con ISEE fino a 9360 euro annui;
- famiglie composte solo da soggetti “occupabili” , di un’età compresa tra i 18 e i 59 anni con ISEE fino a 6000 euro annui.
La nuova circolare INPS sopracitata (circolare INPS 12 luglio 2023, n. 61) spiega come la legge di Bilancio non sia intervenuta sui requisiti richiesti per beneficiare della misura, ma ne riduca la durata, facendo differenza a seconda delle due diverse categorie di nuclei. Infatti, per le prime non vi saranno cambiamenti fino a fine 2023. Per questi nuclei il RDC non sarà più disponibile dal 31 dicembre, ma dal 1 gennaio 2024 sarà possibile richiedere l’Assegno di inclusione.
Chiarisce infatti l’INPS:
L’erogazione della prestazione, inoltre, non potrà proseguire oltre il 31 dicembre 2023 e si decade dal diritto al Reddito di cittadinanza dopo il rifiuto della prima offerta di lavoro congrua.
Per la seconda categoria di nuclei invece, già dal 31 luglio 2023 il Reddito di Cittadinanza viene eliminato ma si potrà richiedere il Supporto formazione e lavoro (per un massimo di 12 mesi).
Inoltre, specifica l’Istituto:
Dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, ai sensi dell’articolo 1, comma 313, della legge n. 197/2022, la misura è riconosciuta ai beneficiari nel limite massimo di sette mensilità. Sono esclusi da tale previsione i nuclei familiari al cui interno vi siano persone con disabilità, minorenni o persone con almeno sessant’anni di età.