Caso La Russa, è polemica sulle parole della ministra Roccella

09/07/2023

La ministra Roccella ha commentato il caso del figlio di Ignazio La Russa indagato per violenza sessuale nei confronti di una coetanea provocando un vespaio di polemiche: “Non entro nei casi individuali e nelle reazioni di una persona che ha un rapporto affettivo, è il padre dell’eventuale indagato”.

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Le parole della ministra Eugenia Roccella riguardo il caso La Russa, pronunciate durante il festival “Il Libro Possibile” scatenano la polemica. Le reazioni di alcuni “buu” provenienti dalla piazza ne sono state la prova. Durante l’evento, la ministra ha risposto a una domanda sul tema posta dal giornalista di Sky TG24, Fabio Vitale, e le sue affermazioni sono state accolte da contestazioni e disapprovazione da parte di alcuni presenti.

Non entro nei casi individuali e nelle reazioni di una persona che ha un rapporto affettivo, è il padre dell’eventuale indagato. Quello che posso dire è che La Russa è quello che per la prima volta ha proposto una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne, perché questo non è un problema solo delle donne ma anche degli uomini. Mi sembra questa già una risposta.

Parole che non potevano passare inascoltate e che hanno causato contestazioni da parte del pubblico anche alla fine dell’incontro.

Il caso La Russa

la russa

La vicenda, ormai nota, riguarda l’accusa di violenza sessuale rivolta da una 22enne a Leonardo Apache La Russa, figlio del Presidente del Senato Ignazio La Russa. La giovane avrebbe incontrato La Russa junior in discoteca e la mattina successiva si sarebbe risvegliata nel letto dell’indagato senza ricordare nulla.  La ragazza, convinta dalla madre a denunciare quanto accaduto, è stata visitata successivamente presso la clinica Mangiagalli di Milano, dove sono stati riscontrati segni compatibili con una violenza, come un ematoma sul collo e una ferita leggera alla gamba. Inoltre, nel suo sangue sono state trovate tracce di cannabis, cocaina e benzodiazepine.

Attualmente, gli inquirenti stanno esaminando alcune chat che la presunta vittima avrebbe avuto con le amiche. Tre ragazze potrebbero essere citate come testimoni, di cui una era presente nella serata in discoteca e avrebbe sollevato dubbi sulla natura di una bevanda somministrata da Leonardo La Russa alla sua amica. Il sospetto è che questo cocktail possa essere assimilato a droghe che influiscono sulle reazioni di chi le assume, comunemente conosciute come “droga dello stupro”. La testimonianza della coetanea potrebbe essere preziosa per ricostruire le condizioni della presunta vittima dopo aver assunto tale bevanda.

A quanto emerge tra domani e dopodomani la presunta vittima dovrebbe essere ascoltata dagli inquirenti.