Modello 730/2023: cos’è e come funziona il sostituto d’imposta
Compilare il 730 richiede anche l’indicazione del sostituto d’imposta, una figura che svolge un ruolo importante nel versamento delle tasse e nel conguaglio fiscale. Dal datore di lavoro all’INPS, il sostituto d’imposta assicura che le operazioni fiscali siano effettuate correttamente. È essenziale comprendere il funzionamento di questa figura e le opzioni disponibili in caso di rifiuto o assenza del sostituto.
Si avvicina il momento di compilare il 730, la dichiarazione dei redditi richiesta ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. Tra i vari aspetti inclusi nel modello, uno di essi riguarda il “sostituto d’imposta“, una figura che agisce come rappresentante del contribuente nell’adempimento degli obblighi fiscali.
Il ruolo del sostituto d’imposta e le sue diverse figure
Il sostituto d’imposta è un soggetto, sia pubblico che privato, che assume il ruolo del contribuente nelle relazioni con l’amministrazione finanziaria. Questo ruolo può essere ricoperto da diverse figure e, nel caso di un contratto di lavoro dipendente, è il datore di lavoro.
Altre figure che possono assumere il ruolo di sostituto d’imposta includono i lavoratori autonomi o gli enti pubblici ed economici senza scopo di lucro, a condizione che svolgano un’attività economica.
Vantaggi del sistema del sostituto d’imposta
Il meccanismo del sostituto d’imposta prevede che questo trattenga le tasse che il contribuente deve pagare e le versi direttamente allo Stato. Questo sistema offre due vantaggi: fornisce maggiore sicurezza allo Stato nell’effettivo pagamento delle imposte e risulta più comodo per il contribuente, che altrimenti dovrebbe versare autonomamente le proprie tasse mensilmente.
Il sostituto d’imposta per i lavoratori dipendenti
Il sostituto d’imposta, nel caso dei lavoratori dipendenti, coincide con il datore di lavoro. Quest’ultimo è obbligato a rimborsare o trattenere direttamente in busta paga le somme che il lavoratore deve pagare dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi. Il rimborso o la trattenuta avvengono nel mese successivo a quello della presentazione della dichiarazione.
Esistono situazioni in cui il datore di lavoro può rifiutarsi di effettuare le operazioni di rimborso o trattenuta, denominate “conguaglio“. Queste situazioni si verificano quando il contribuente non ha mai avuto un rapporto di lavoro con quel datore di lavoro e ha inserito un codice fiscale errato, oppure quando il rapporto di lavoro è terminato prima della disponibilità del modello 730.
Opzioni del contribuente in caso di rifiuto del sostituto d’imposta
Se il sostituto d’imposta comunica il suo rifiuto all’Agenzia delle Entrate, il contribuente viene informato e ha diverse opzioni. Può indicare un nuovo sostituto tramite un modello integrativo, inviare un modello integrativo senza indicare un nuovo sostituto o rivolgersi a un Centro di Assistenza Fiscale o a un professionista abilitato. È importante rispettare la data limite per la correzione tramite il modello integrativo di “tipo 2”, altrimenti sarà necessario inviare il modello Redditi.
Il sostituto d’imposta per pensionati e beneficiari della Naspi
Per i pensionati e i beneficiari della Naspi, il sostituto d’imposta corrisponde all’INPS. Quest’ultimo si occupa delle operazioni di conguaglio e del versamento dei rimborsi o delle trattenute. Nel caso dei pensionati, l’INPS procede con il conguaglio fiscale a partire dal secondo mese successivo alla ricezione dei dati. Il modello 730 deve essere trasmesso entro una determinata data per poter ricevere il rimborso.