Morte Berlusconi, l’Università di Siena non “rispetta” il lutto

14/06/2023

Il rettore dell’Università per stranieri di Siena, Tomaso Montanari, spiega il perché della scelta di non esporre le bandiere a mezz’asta fuori dal suo ateneo: “La mia convinzione è che una università che si inchini nell’omaggio alla figura di Silvio Berlusconi perda ogni credibilità, educativa e morale”. 

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L’Università per Stranieri di Siena non “rispetta” il lutto nazionale indetto dal Governo Meloni e scoppia la polemica, con tanto di richiesta di dimissioni del rettore dell’ateneo, Tomaso Montanari. Ma quest’ultimo, attraverso un articolo pubblicato da “Il Fatto Quotidiano” rincara la dose e spiega le ragioni per le quali ha scelto di non esporre le bandiere a mezz’asta.

Come rettore, mai avrei pensato di dover prendere una posizione sulla morte di Silvio Berlusconi. Se sono stato, al contrario, costretto a farlo è a causa della inaudita decisione del governo Meloni di indire tre giorni di lutto nazionale, nei quali le bandiere sugli edifici pubblici dovrebbero essere poste a mezz’asta.

E più nello specifico:

Di fronte a questa indicazione del potere esecutivo il rettore di una università pubblica deve fare necessariamente una scelta: accettarla o respingerla.

Le motivazioni dietro il “no”

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Montanari ha quindi spiegato le motivazioni che lo hanno spinto a prendere questa decisione a fronte anche del fatto che gli è stato chiesto di rassegnare le dimissioni:

La mia convinzione è che una università che si inchini nell’omaggio alla figura di Silvio Berlusconi perda ogni credibilità, educativa e morale e l’indicazione di un lutto nazionale per la morte di un ex presidente del Consiglio che non sia stato in seguito presidente della Repubblica non ha alcun precedente. E’ dunque una scelta politica, non istituzionale.

Più nel concreto:

A questa scelta io ne oppongo una che, invece, non è affatto politica ma puramente istituzionale. Berlusconi è stato condannato con sentenza passata in giudicato per frode fiscale e, infine, cosa dovrebbero pensare le colleghe, e ancor più le studentesse, della mia università, varcando nella soglia sotto bandiere a mezz’asta in onore di chi ha violato sistematicamente la dignità e la parità del corpo e della persona delle donne?