Italia in crisi: a cosa rinunciare per risparmiare?

Camilla Principi
  • Laureata in Scienze della Comunicazione pubblica e digitale
  • Laureata in Scienze della Politiche Relazioni Internazionali
29/05/2023

Nel mese di aprile, l’Italia ha registrato un preoccupante tasso di inflazione dell’8,3%, il che ha avuto un impatto significativo sulla nostra vita quotidiana. Scopriamo cosa sta succedendo in Italia

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Il periodo economico che il paese e il resto del mondo stanno attraversando è estremamente complicato, con sempre meno soldi nei nostri portafogli e conti bancari. Questa situazione ha inevitabilmente influenzato le nostre abitudini di consumo, in particolare il modo in cui facciamo la spesa.

La crisi economica e finanziaria si protrae da diversi anni, ma si è intensificata durante la pandemia da Covid-19, quando l’economia mondiale ha subito pesanti colpi a causa delle chiusure e delle restrizioni. Oggi, ci troviamo di fronte a una crisi energetica aggravata dalla guerra in Ucraina, innescata dalla Russia di Vladimir Putin nel febbraio 2022. Questo conflitto ha contribuito all’aumento dei prezzi delle materie prime, come il grano.

Di conseguenza, l’inflazione galoppante ha portato ad aumenti di prezzi in diversi settori, ma soprattutto ha comportato una perdita del potere d’acquisto per i cittadini. Questo ha costretto gli italiani a adattare le proprie abitudini e a fare di necessità virtù. Una delle prime cose che è cambiata è il modo in cui facciamo la spesa.

L’aumento del costo dei carburanti ha innescato un effetto a catena che ha portato a significativi aumenti dei prezzi nel carrello della spesa, anche per i beni di prima necessità. Come è noto, gran parte del trasporto merci e degli alimenti in Italia avviene su strada. Nel solo mese di aprile, l’inflazione ha raggiunto l’allarmante cifra dell’8,3% nel paese. Questo ha comportato un cambiamento radicale nelle nostre abitudini di spesa, soprattutto nei supermercati.

Crisi: a cosa rinunciano gli italiani?

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Gli italiani non fanno più la spesa nello stesso modo di prima. Ad esempio, non preferiscono più fare grandi acquisti, magari nel weekend. Invece, vanno al supermercato più volte a settimana e riempiono carrelli meno pieni. Questo è dovuto sia alla necessità di evitare spese eccessive, sia all’obiettivo di acquistare solo il minimo indispensabile, riducendo al minimo gli sprechi.

Gli italiani preferiscono spendere meno al supermercato eliminando spese spesso considerate superflue, come snack e dolciumi, ma non rinunciano alle uscite fuori casa, soprattutto ai ristoranti. Questo perché, dopo i difficili mesi di pandemia, la nostra resilienza psicologica è più fragile. Pertanto, è meglio risparmiare sulla spesa, ma non sugli svaghi che ci permettono di affrontare il periodo economico difficile con meno ansia e angoscia.