Dichiarazione redditi 2023 lavoratori domestici: obblighi e scadenze
Obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi per i lavoratori domestici come colf e badanti. Devono versare autonomamente il debito IRPEF utilizzando il Modello F24 entro scadenze specifiche. Vediamo insieme nel dettaglio.
Anche i lavoratori domestici, come colf e badanti, devono presentare la dichiarazione dei redditi. Questa obbligazione riguarda tutti coloro che sono assunti con un contratto di lavoro regolare, poiché il datore di lavoro non agisce come sostituto d’imposta per loro. Di conseguenza, non vengono trattenute le imposte sul reddito (IRPEF) e le relative addizionali dalla retribuzione che ricevono.
Il datore di lavoro non emette nemmeno la Certificazione Unica, ma è comunque tenuto a certificare i redditi pagati durante l’anno fiscale. In pratica, rilascia al lavoratore una dichiarazione sostitutiva in cui attesta in modo autonomo i compensi erogati.
Dichiarazione dei redditi per lavoratori domestici
I lavoratori domestici come colf e badanti devono presentare la loro dichiarazione dei redditi utilizzando il 730 senza sostituto d’imposta o il Modello Redditi Persone Fisiche, poiché il datore di lavoro non agisce come sostituto d’imposta per loro.
Poiché il lavoratore domestico non subisce trattenute IRPEF, è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi per verificare se deve pagare imposte sul reddito o meno. Inoltre, nella dichiarazione dei redditi, il lavoratore può comunque dedurre spese sanitarie, beneficiare della detrazione per il coniuge a carico, e così via.
Come funziona la NO tax area
Tuttavia, non è obbligatorio presentare la dichiarazione dei redditi quando il lavoratore domestico rientra nella cosiddetta “NO tax area“. Questo si verifica quando il reddito percepito nell’anno fiscale non supera una determinata soglia. Nel caso specifico dell’anno fiscale 2022 (Modello 730/2023), tale soglia è fissata a 8.176 euro.
Accumulo del debito IRPEF
Dal momento che non ci sono trattenute sullo stipendio, è anche improbabile che il lavoratore abbia un credito IRPEF. Il credito IRPEF si verifica di solito quando le trattenute sono superiori all’IRPEF effettivamente dovuta. Pertanto, nella dichiarazione dei redditi dei lavoratori domestici, di solito si accumula un debito IRPEF o, al massimo, un’imposta pari a zero.
Scadenze e pagamenti
Poiché i lavoratori domestici come colf e badanti devono presentare la loro dichiarazione dei redditi senza un sostituto d’imposta, il debito IRPEF che emerge dalla dichiarazione non verrà trattenuto direttamente dallo stipendio come avviene per gli altri dipendenti.
Di conseguenza, sarà compito del lavoratore domestico versare autonomamente il debito e farlo utilizzando il Modello F24 rispettando le seguenti scadenze:
- Entro il 30 giugno 2023 (o entro il 31 luglio con una maggiorazione dello 0,40%) si deve pagare il saldo relativo all’anno 2022 e il primo acconto per l’anno 2023.
- Entro il 30 novembre 2023 si deve pagare il secondo acconto (se previsto) o l’unico acconto per l’anno 2023.
Il saldo relativo all’anno 2022 e il primo acconto per l’anno 2023 possono essere rateizzati fino a novembre. Tuttavia, il secondo acconto o l’unico acconto non possono essere rateizzati.