Modello 730, quadro B: esenzione IMU, come compilare la richiesta
La compilazione del modello 730 è fondamentale anche per richiedere eventuali bonus ed esenzioni che potrebbero spettare in base al proprio reddito e a quanto dichiarato. In particolare, nei casi che rientrano nell’esenzione IMU, va capito come compilare il quadro B del modello 730: vediamo insieme cosa va inserito per accedere a questa agevolazione.
Nel momento in cui si compila il modello 730, è fondamentale verificare i dati riportati in ogni sezione per poter accedere ad importanti agevolazioni in cui si può rientrare in base ai redditi e alle rendite dichiarate nell’annualità appena trascorsa. In particolare, ci sono degli accorgimenti da tenere nel caso in cui si voglia beneficiare dell’esenzione dell’IMU.
Per poter accedere a questa agevolazione, sarà fondamentale compilare nella maniera giusta il quadro B del modello 730. O meglio, per beneficiare dell’esenzione IMU, andrà lasciato vuoto il quadro B solo se si rispettano determinati requisiti: vediamo insieme quali.
Modello 730: quando lasciare vuoto il quadro B
Nella dichiarazione dei redditi, in fase di compilare del modello 730, non si devono inserire nel quadro B quei fabbricati che non producono effettivamente reddito, e che quindi rientrano in una delle seguenti categorie:
- costruzioni rurali (che appartengono all’affittuario o al possessore) e che sono adibite esclusivamente ad uso agricolo;
- costruzioni che sono necessarie per lo svolgimento dell’attività agricola (come ad esempio quelle finalizzate alla custodia delle macchine e dei mezzi agricoli, oppure alla protezione delle piante ecc…);
- fabbricati rurali che sono destinati all’agriturismo;
- unità immobiliari che sono destinate al culto in modo esclusivo;
- unità immobiliari che abbiano ricevuto particolari licenze oppure concessioni per finalità di restauro, ristrutturazione oppure risanamento (in questo caso l’esenzione vale solo per il periodo corrispondente all’eventuale licenza o concessione fornita);
- immobili che sono utilizzati come sedi aperte al pubblico (come ad esempio cinema, musei, biblioteche oppure altri luoghi destinati alla fruizione dell’arte).