Reddito di Cittadinanza: quante famiglie lo perderanno?
Come è ormai noto, il Reddito di Cittadinanza sta per terminare lasciando senza sussidio ben 400 mila persone. Non verrà però cancellato del tutto, ma verrà sostituito da nuove misure. Ad ogni modo vi è ancora grande incertezza. Approfondiamo insieme la questione nel seguente articolo.
Più di 400 mila famiglie, per un totale di 615 mila persone, non saranno più coperte dal «Reddito di cittadinanza». Significa circa una famiglia su 3 e una persona su 4. Il governo mira a far lavorare coloro che sono considerati occupabili, rendendo più fertile il mondo del lavoro. L’assistenza sarebbe rivolta esclusivamente a coloro che non risultano occupabili.
Assegno di inclusione: come funziona?
Vediamo cos’è e come funziona l’assegno di inclusione. Scatterà dal prossimo gennaio, ed è molto simile all’attuale reddito. Ma potrà essere richiesta solo dalle famiglie al cui interno vi sia almeno un disabile o un minorenne o un over 60. L’assegno durerà al massimo 18 mesi e potrà essere richiesto di nuovo, dopo una sospensione di un mese, ogni volta per massimo 12 mesi.
Chi saranno i beneficiari?
Vediamo ora nel dettaglio chi saranno i nuovi beneficiari del sussidio appena creato dal governo. la relazione tecnica parte dalle famiglie titolari di reddito e pensione di cittadinanza a dicembre del 2022, cioè 1.168.722 nuclei. Da questa stima si prevede che le famiglie che avranno il sussidio saranno circa 733 mila nel 2024.
Lavoro: come verranno supportati gli occupabili?
Dopo aver visto come saranno supportate le famiglie con non occupabili al proprio interno, vediamo cosa è stato previsto per gli occupabili. E’ stato istituito un bonus per il “Supporto per la formazione e il lavoro”. Questa tipologia di aiuto partirà dal 1° Settembre 2023.
Nuovi sussidi: funzioneranno?
La linea del governo è quella di far tornare in condizione di necessità di trovare lavoro coloro che vengono considerati in gradi di farlo. Viene dunque meno la natura assistenzialista del Reddito di Cittadinanza.
