Dichiarazione IVA: scadenze e sanzioni
La dichiarazione IVA è uno dei documenti che devono essere necessariamente inviati per tutti coloro che sono possessori di partita IVA. Questa doveva essere trasmessa entro il 2 Maggio: quali sono le conseguenze per eventuali ritardi? Approfondiamo insieme la questione nel seguente articolo.
Entro il 2 maggio i titolari di partita IVA dovevano inviare la dichiarazione annuale al Fisco. Come ogni anno, sono molti i contribuenti che hanno mancato l’appuntamento. Ma niente panico, c’è ancora modo e tempo per rimediare. Vediamo quali sono i modi per effettuare l’invio tardivo della dichiarazione IVA.
Dichiarazione IVA: chi la deve presentare?
Vediamo in primis quali sono i soggetti tenuti obbligatoriamente a presentare la dichiarazione IVA 2022. Sono tenuti a presentare la Dichiarazione all’Agenzia delle Entrate tutti i titolari di partita IVA che esercitano attività d’impresa, artistica o professionale, salvo esoneri ed esenzioni. La scadenza è stata fissata per il 2 Maggio, in quanto il 30 Aprile ed il primo Maggio erano date festive.
Dichiarazione IVA: si può presentare tardivamente?
Cosa succede a coloro che non sono riusciti a presentare la Dichiarazione IVA entro il 2 Maggio 2023? Si può procedere con la dichiarazione tardiva, facendo pervenire questa entro 90 giorni, ossia il 31 Luglio 2023. Per il ritardo è prevista una sanzione di 25 euro.
Che succede a chi non la presenta entro 90 giorni?
Qualora il ritardo dovesse superare i 90 giorni, allora in quel caso l’Agenzia delle Entrate procede per omessa dichiarazione, facendo scattare le (ben maggiori) sanzioni previste. Le sanzioni si muovono tra il 60% e il 120% dell’imposta dovuta, con un minimo di 200 euro.
Chi non deve presentare la dichiarazione IVA?
Vediamo infine chi sono i soggetti che non sono tenuti a presentare obbligatoriamente la Dichiarazione IVA. I casi di esenzione sono i seguenti:
- contribuenti che per il 2022 hanno registrato solo operazioni esenti da IVA;
- contribuenti in regime fiscale di vantaggio nel 2022, ad esempio regime forfettario, imprenditoria giovanile, lavoratori in mobilità;
- produttori agricoli esonerati dagli adempimenti IVA;
- esercenti di attività di organizzazione di giochi, intrattenimenti e altre attività simili, esonerati dagli adempimenti IVA, che non hanno optato per l’applicazione dell’imposta nei modi ordinari;
- imprese individuali che hanno dato in affitto l’unica azienda e non esercitano altre attività IVA;
- domiciliati o residenti extra-UE, identificati ai fini IVA nel territorio dello Stato;
- chi rientra nella classe Ateco 02.30 o ex articolo 3 del Dlgs 75/2018 e nell’anno solare hanno realizzato un volume d’affari entro i 7mila euro.