Bonus gravidanza 2023: tutte le agevolazioni in vigore

24/04/2023

In attesa di capire quali saranno le novità per il bonus figli, su cui il governo sta lavorando anche per dare un supporto alle famiglie italiane, vediamo insieme quali sono le agevolazioni che possono essere richieste durante la gravidanza nel 2023. 

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Nel 2023 non sarà possibile chiedere né il bonus bebè né il bonus gravidanza, che erano stati introdotti in passato ma che non sono stati prorogati per l’annualità in corso. In attesa di vedere quali saranno gli sviluppi per quanto riguarda il bonus figli – sul quale il governo italiano al momento è al lavoro – e fermo restando la possibilità di richiedere l‘assegno unico per i figli a carico, che viene concesso anche ai neo-genitori, vediamo insieme quali sono le agevolazioni da poter richiedere in gravidanza. 

Non solo, stando a quanto previsto dalla legge, è possibile effettuare la domanda per l’assegno unico fin dal settimo mese di gravidanza: il contributo arriverà solo dopo la nascita del bambino, ma verranno erogati anche gli arretrati, corrispondenti all’ottavo e al nono mese di attesa. L’importo dell’assegno unico varia in base alla soglia dell’ISEE, partendo da un massimo di 189,20 euro (per reddito inferiore a 16.215 euro) ad un minimo di 54,10 euro (per reddito di 43.240 euro).

Bonus gravidanza: quali possono essere richiesti

Tra le agevolazioni che spettano alle donne in gravidanza, oltre alla possibilità di richiedere l’assegno unico, c’è anche quella che prevede l’esenzione dal ticket sanitario, in particolare per le seguenti necessità:

  • visite ostetriche-ginecologiche periodiche e di controllo
  • corsi di accompagnamento alla nascita
  • visite specialistiche in ambulatorio nel caso di gravidanze a rischio

Rimangono in vigore anche i bonus latte e pannolini. Il primo può essere richiesto dalle donne che sono impossibilitate ad allattare naturalmente secondo quanto stabilito dai medici, e si tratta di un contributo pari a 400 euro che viene erogato a chi ha un reddito inferiore a 30mila euro. Il secondo, invece, garantisce una detrazione del 19% sulle spese sostenute.