Spese veterinarie detraibili: modello 730, come indicarle e importo
Le spese sostenute per curare i nostri amici a quattro zampe sono detraibili? Secondo le indicazioni, nel modello 730/2023 possono essere inserite anche le spese veterinarie. Vediamo insieme quali sono le modalità valide per poterle indicare correttamente e a quanto ammonta complessivamente la detrazione.
Ormai quasi tutte le famiglie italiane hanno un componente in più, ovvero un amico a quattro zampe. Avere un animale domestico, oltre ovviamente all’aspetto affettivo e alla compagnia che può regalare, è anche una spesa, viste le cure che devono essere garantite e che spesso sono anche molto costose. Queste spese, però, possono essere inserite nella dichiarazione dei redditi?
Secondo quanto prevedono le indicazioni per il modello 730/2023, è possibile inserire le spese veterinarie e usufruire in questo modo della detrazione. Come funziona e, soprattutto, a quanto ammonta l’agevolazione? Vediamo insieme come compilare il 730 per far rientrare anche queste voci tra le spese sostenute e per poter recuperare una parte.
Spese veterinarie: come inserirle nel 730
Per i contribuenti che hanno sostenuto spese veterinarie nell’anno precedente, è possibile usufruire della detrazione che è pari al 19%, riducendo in questo modo in parte la cifra versata per la cura degli animali domestici. La possibilità è data, ovviamente, sia che si compili autonomamente il modello 730, sia che si usufruisca del modello precompilato.
Quali sono le spese veterinarie che rientrano tra quelle detraibili? In particolare, i contribuenti possono usufruire della riduzione delle spese, relativamente alle seguenti tipologie:
- acquisto di medicinali su prescrizione del veterinario, con scontrino in cui sia presente il codice fiscale di chi ha fisicamente effettuato il pagamento, oltre a dover essere riportata anche la natura del farmaco;
- importi spesi per le prestazioni del veterinario;
- spese per analisi da effettuarsi in laboratorio;
- acquisto di medicinali o farmaci presso strutture che abbiano l’autorizzazione dal Ministero della Salute, anche se non sono farmacie.
La detrazione – che va richiesta da chi ha effettuato concretamente la spesa, e non da chi è proprietario dell’animale – vale solo per gli animali di compagnia oppure detenuti per la pratica sportiva. Vengono automaticamente esclusi, quindi, tutti i casi di animali destinati alla riproduzione, al consumo, all’allevamento oppure a scopi commerciali.