Caos in Francia: la riforma delle pensioni scatena la guerriglia
Per pochi voti, alla fine ieri in Francia si è votato per far passare la nuova riforma sulle pensioni che ora diventa legge. Una legge che ha scatenato migliaia di proteste in tutto il paese, e altrettante ne sono attese nelle prossime ore. Ecco cos’è successo.
La tanto temuta riforma sulle pensioni in Francia è diventata legge dopo che ieri sera è stata messa al voto, passando anche se solo di poco. A Parigi oltre duemila agenti sono dispiegati su tutto il territorio al fine di contenere le violente ondate di protesta che si sono sollevate. Già quasi 150 persone sono state fermate in queste poche ore che hanno seguito l’approvazione della riforma. Anche a Strasburgo e a Digione sta scoppiando il caos nelle strade, ma manifestazioni sono attese ovunque in Francia.
Intanto il capo della sinistra radicale Jean Luc Melenchon chiede che si ponga fine a questo arresti:
Decine di persone sono state arrestate in modo violento. Esigiamo la fine immediata degli arresti.
La situazione nella capitale è drammatica, con le strade prese d’assalto dal popolo francese che non ci sta con la nuova legge che prevede un innalzamento dell’età pensionistica non indifferente.
Francia nel caos: ovunque proteste dopo l’approvazione della riforma pensioni
Sono bastati solo nove voti per far approvare la tanto contestata riforma che alza l’età della pensione da 62 a 64 anni in Francia. Il leader della sinistra radicale Jean Luc Melenchon invita ora il popolo a passare alla sfiducia popolare, a non mollare e a far sentire la propria voce con proteste e scioperi in tutto il paese.
Intanto Elisabeth Borne su Twitter ribadisce che per quanto scomoda questa riforma è fondamentale per mantenere quel modello sociale democratico che rischiava di essere schiacciato dal peso delle pensioni, e si assume tutta la responsabilità della riforma.
Ma i francesi non hanno nessuna intenzione di arrendersi e di accettare in silenzio questa situazione, come ribadisce il leader della sinistra radicale Melenchon: gli studenti scendono in piazza, i lavoratori bloccano tutte le produzioni, tutti i settori sono decisi a collaborare e gli scioperi sono pronti a mettere in stand by l’intera Francia fino a quando il governo non farà marcia indietro su questa legge.