Mobilità docenti 2023-2024: tutte le novità

È stata aperta pochi giorni fa la domanda di mobilità dei docenti di ruolo. È possibile compilare le istanze online fino al 21 marzo 2023: ecco tutto ciò che c’è da sapere.

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Dal 6 marzo 2023 il via alle domande per la mobilità docenti 2023/2024: un’unica domanda nella quale si possono indicare sedi afferenti alla provincia o province diverse come ha chiarito il segretario nazionale della Cisl Scuola, Attilio Varengo, il quale ha altresì sottolineato come:

Essendo le preferenze espresse in ordine gerarchico, se io indico per prima una sede di una provincia diversa e poi una sulla provincia in cui mi trovo, è evidente che essendo soddisfatta sulla prima non verrò più preso in considerazione sulla seconda. Serve grande attenzione a questa fase che sembra essere la più semplice ma in realtà non è così.

Ma quali sono i docenti che possono effettivamente presentare la domanda di mobilità nel 2023? E come finalizzare l’istanza?

Guida ala domanda di mobilità docenti

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La domanda per la mobilità deve essere compilata e inoltrata sul portale del Ministero dell’Istruzione seguendo passo passo le linee guida disponibile e compilando i documenti che vi si trovano. Unica differenza è per gli Insegnanti di religione cattolica, i quali devono utilizzare un Modello diverso disponibile al presente link.

È necessaria la registrazione al portale ministeriale, al quale si può accedere con il proprio SPID oppure registrandosi da zero.

Può presentare la domanda chi appartiene al personale docente dal 6 al 21 marzo 2023, e l’esito sarà pubblicato il 24 maggio 2023. Per il personale educativo le date invece variano (c’è tempo dal 9 al 29 marzo 2023) così come per il personale ATA
(dal 17 marzo al 3 aprile 2023) e per gli insegnanti di religione cattolica (dal 21 marzo al 17 aprile 2023).

Per quanto riguarda invece le operazioni di mobilità, vi saranno tre fasi distinte:

  • Trasferimenti all’interno del comune (100% dei posti disponibili)
  • Trasferimenti tra comuni della stessa provincia (100% dei posti disponibili)
  • mobilità territoriale interprovinciale e mobilità professionale.

Finite le prime due fasi il 50% dei posti disponibili per le immissioni in ruolo viene messo da parte e l’altro 50% invece, viene diviso ancora in due: 25% dei posti disponibili ai trasferimenti interprovinciali e l’altro 25% dei posti disponibili alla mobilità professionale sia provinciale che interprovinciale.