Superbonus, rischio pignoramento: ipotesi, stop e blocco del credito
Cosa sta succedendo dopo lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura per il Superbonus? Sono molti i cittadini allarmati dalla situazioni, preoccupati per i lavori edili che magari sono stati iniziati e per la pressione esercitata dalle imprese, che temono di non ricevere i pagamenti: in alcuni casi c’è il rischio di pignoramento?
Il governo deve ancora pronunciarsi definitivamente sul Superbonus, dopo la decisione della sospensione della cessione del credito e dello sconto in fattura per tutti coloro che non hanno ancora inviato la Comunicazione di inizio lavori. La preoccupazione – sia da parte dei cittadini che hanno fatto domanda sia da parte delle imprese che si occupano dei lavori – cresce giorno dopo giorno.
Il rischio principale, in questo momento, è che i lavori avviati o gli accordi stipulati tra imprese e cittadini saltino all’improvviso. Ciò potrebbe creare un effetto domino che potrebbe ricadere inevitabilmente sui cittadini che hanno richiesto il Superbonus e che, ovviamente, non avrebbero mai pensato di sostenere lavori così ingenti se non avessero confidato nell’aiuto statale.
Superbonus: i rischi concreti
Stando a quanto riportato dall’Amministratore delegato di Uese Italia SPA, Giuseppe Izzo, alcuni cittadini – in particolare condomini e proprietari di appartamenti – hanno paventato la preoccupazione per il rischio di un pignoramento della proprietà nel caso in cui non riescano a far fronte alle spese anticipate dalle imprese edili, che hanno anticipato in media una cifra che si attesta intorno ai 25mila/30mila euro.
Gli esperti, però, puntano a tranquillizzare i cittadini che hanno già avviato i lavori: l’interesse del governo, prima di tutto, sarà quello di tutelare proprio queste situazioni, cercando di preservare gli accordi precedentemente stipulati. Non solo, come ricordato da diverse fonti di informazione, l’obiettivo del Superbonus era proprio quello di riqualificare il patrimonio immobiliare: interrompere i lavori edili già iniziati oppure far passare un eccessivo lasso di tempo per riprenderli significherebbe decretare il fallimento totale del progetto di sostegno del governo verso i cittadini e le imprese.