INPS, aperta “indagine” sui pensionati: rivalutazioni, residenza, categorie coinvolte
In vista delle rivalutazioni delle pensioni, che continueranno anche nel mese di marzo 2023, l’INPS ha deciso di avviare un’indagine che riguarda una specifica categoria di pensionati legata alla residenza dichiarata. Qual è l’obiettivo? Verificare che coloro ai quali è stata erogata la pensione siano ancora in vita: vediamo insieme di chi si tratta.
L’INPS è pronta ad avviare una vera e propria “indagine” che riguarda una determinata categoria di pensionati. In vista della rivalutazione delle pensioni, che è prevista anche nel mese di marzo 2023, l’ente previdenziale deve verificare alcune situazioni. La rivalutazione degli assegni è partita già dall’inizio dell’anno e ha coinvolto tutte le pensioni che hanno un valore fino a quattro volte superiore al minimo previsto dall’INPS, mentre dal mese di marzo verranno adeguate anche tutte le altre.
In questo contesto, ecco partire l’indagine dell’INPS nei confronti una specifica categoria di pensionati. Di chi si tratta? Scopriamolo insieme.
INPS: indagine sui pensionati
Proprio perché l’INPS si sta preparando ad erogare le pensioni “rivalutate”, ha bisogno di conoscere i destinatari di queste erogazioni. In particolare, come annunciato dall’ente previdenziale, verrà fatta un’indagine per sui pensionati che hanno dichiarato di risiedere all’estero. Entro quattro mesi dalla comunicazione dell’INPS, i pensionati che hanno la residenza in paesi come America, Asia, Europa dell’Est, Scandinavia, Estremo Oriente dovranno “attestare l’esistenza in vita”.
Per tutti gli altri – ovvero i pensionati che hanno la residenza in Europa, Africa e Oceania – l’indagine prenderà il via a partire dal 20 settembre 2023: sarà quello il momento in cui l’INPS chiederà di certificare l’esistenza in vita di chi riceve regolarmente l’assegno pensionistico. Sarà fondamentale rispondere alla comunicazione per poter ricevere la pensione (e di conseguenza anche la rivalutazione) per tutto l’arco del 2023 e del 2024.
L’ultima indagine, quella effettuata nel 2017, riportava circa 400mila pensionati che avevano dichiarato la residenza all’estero, di cui la gran parte residenti comunque in Europa (il 46,6%) per un ammontare di circa un miliardo di euro erogati come assegni pensionistici.