30 morti a Crotone: barcone di migranti naufraga
Questa mattina i giornali riportano l’ennesima tragedia avvenuta al largo delle coste italiane a danno dei migranti. In provincia di Crotone sono morti oltre 30 immigrati che cercavano un futuro diverso senza fame e guerra. Le cause sarebbero da ricondurre a un naufragio.
Quella di stamani è il genere di notizia con la quale non si vorrebbe mai aprire le prime pagine. Una tragedia davvero dolorosa quella avvenuta al largo delle coste del crotonese. Le vittime per ora calcolate sono già 33, ma il bilancio è destinato a salire molto presto. Sono morti a Steccato di Cutro in provincia di Crotone a seguito di un naufragio.
I migranti si trovavano su un peschereccio e stavano giungendo in Italia alla ricerca sia un futuro migliore, senza guerra e fame. Ma all’improvviso il peschereccio piuttosto precario dove viaggiavano, si è spezzato in due. Si teme che le vittime possano ancora aumentare in queste ore.
Intanto il personale del 118 e della Croce rossa sta offrendo cura e assistenza ai restanti presenti sul peschereccio che sono naufragati sulle coste italiane. Sarebbero almeno 50 i migranti già soccorsi.
Migranti: oltre 30 morti a Crotone e 50 naufraghi sulle coste
Questa terribile tragedia rischia di assumere presto dimensioni ancora più spaventose. Un dato infatti lascia i soccorsi impietriti: tutti i migranti che si trovano al salvo sulle coste svelano che sulla barca erano almeno 250 e mancherebbero quindi tantissimi di loro all’appello, probabilmente dispersi quindi in mare. I soccorsi stanno lavorando senza sosta da stanotte per cercare di assistere al meglio i migranti, ancora sotto shock.
Il peschereccio su cui viaggiavano i migranti è stato travolto da una condizione di mare molto mosso, sono quindi finite in mare, travolti dalle onde e morti per annegamento. Fra le vittime della tragedia anche un neonato, un bimbo di tre anni e uno di sette. Lo ha riportato la Croce rossa italiana al Corriere della sera stamattina.
Il sindaco di Cutro Antonio Ceraso, ad Adkronos, ha espresso il suo sgomento:
Il mare continua a restituire corpi. Tra le vittime ci sono donne e bambini. È qualcosa che non si vorrebbe mai vedere. Si vedono i resti del barcone su 200-300 metri di costa.