Assegno unico per i figli: scadenza 28 febbraio, documenti e modalità
Quasi tutte le famiglie – in base all’importo che viene riconosciuto per legge – hanno ricevuto o stanno ricevendo l’assegno unico per i figli a carico nel mese di febbraio 2023. Chi vuole continuare a beneficiare dell’assegno unico anche per tutta l’annualità corrente, non deve inoltrare una nuova domanda ma è richiesta una nuova presentazione dell’Isee.
L’assegno unico è una misura prevista dallo Stato per riuscire a garantire un supporto alle famiglie, in base al numero di figli a carico. L’importo dell’assegno, che viene erogato mensilmente, varia ovviamente in base ai figli, alla loro età (dai 50 ai 175 euro, ad esempio, è la cifra prevista nel caso di figli a carico che non hanno ancora compiuto 18 anni), e al reddito Isee della famiglia.
Nel mese di febbraio quasi tutti i beneficiari hanno visto erogarsi l’assegno unico, ma c’è una scadenza da tenere bene a mente. Per chi ha intenzione di ricevere l’indennità anche nel corso del 2023, infatti, è necessario non dimenticarsi alcuni documenti fondamentali.
Assegno unico: i documenti da presentare
Chi ha beneficiato dell’assegno unico durante il 2022, potrà continuare a ricevere l’indennità anche nel 2023, senza necessità di inoltrare una nuova domanda oppure di fare una richiesta di proroga del supporto. Bisogna però fare attenzione, perché il requisito fondamentale per il mantenimento dell’assegno unico è la presentazione del reddito Isee.
Se i parametri per il 2023 non cambiano – e quindi rimane lo stesso il numero dei figli, l’età sotto i 18 anni e le altre informazioni che sono state fornite durante la prima domanda – basterà presentare il proprio reddito Isee aggiornato per la nuova annualità. La scadenza per la presentazione dell’Isee aggiornato è fissata al 28 febbraio 2023: entro questa data, quindi, sarà necessario procedere con i documenti richiesti.
Per chi non riuscirà a mettersi in paro con quella data, potrà comunque presentare tutta la documentazione entro il 30 giugno 2023. In questo caso sarà possibile ricevere gli arretrati a partire dal mese di marzo.