Bonus benzina 2023, cambia tutto: versamento contributi, novità per aziende e lavoratori

Il bonus benzina è stato introdotto dal governo per andare incontro ai consumatori e fornire un supporto nel periodo dei rincari del prezzo del carburante. Nel nuovo decreto legge che è al vaglio di Parlamento e Senato, però, è stata introdotta una novità: il bonus non andrà a contribuire alla formazione del reddito, ma bisognerà fare attenzione ai contributi.

In questi giorni il governo sta discutendo del nuovo decreto che riguarda il prezzo dei carburanti e gli esercenti. Tra le nuove misure previste, la conferma dell’obbligo per i gestori di esporre i prezzi medi del carburante, affinché i consumatori siano consapevoli della differenza di prezzo e vengano informati su cosa stanno effettivamente pagando.

Confermato, poi, anche il bonus benzina da 200 euro, che era stato introdotto lo scorso anno proprio per andare incontro alle esigenze dei consumatori, che si trovavano a dover fronteggiare un aumento vistoso del prezzo della benzina.

Riguardo questo punto, il governo ha introdotto una novità importante. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Bonus benzina: le novità in arrivo

I datori di lavoro del settore privato possono concedere il bonus – nel limite della cifra di 200 euro prevista per legge – ai propri lavoratori. Così come avviene per le altre agevolazioni che mirano a fornire un supporto ai cittadini, il bonus non concorre alla formazione del reddito ed è per questo escluso da eventuale tassazione.

Quello che però il governo ha introdotto con un emendamento al decreto è il seguente passaggio: nonostante il bonus sia escluso dalla tassazione, viene comunque richiesto che i contributi previdenziali siano soggetti alle trattenute stabilite per legge.

Se si vuole parlare di cifre, come riportato anche dalla Repubblica, allora si possono vedere nel dettaglio a quanto ammontano le trattenute in questione: il 30% per quanto riguarda le aziende, e all’incirca il 9% per quello che riguarda invece i lavoratori.