Bonus 200 euro ampliato? Novità, a chi spetta e come richiederlo

Il bonus 200 euro, introdotto dal governo Draghi, ha subito un ampliamento nel 2o023. Nuovi beneficiari inclusi dall’Istituto di Previdenza Sociale (INPS) che prima facevano invece parte delle categorie “escluse”.

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Nuovi beneficiari inclusi nel cosiddetto bonus 200 euro, varato dall’ex governo Draghi e ideato come contributo previsto dal Decreto Aiuti 2022, così da affrontare gli aumenti dei costi dell’energia. Il supporto economico ai cittadini in difficoltà per il caro bollette, esente da Irpef e da contributi previdenziali ha interessato circa 28 milioni di beneficiari, e ora il nuovo Governo ha deciso di rinnovare il sostegno economico includendo anche nuovi beneficiari.

Ecco dunque quali sono le nuove categorie che l’Istituto di previdenza sociale (INPS) ha incluso e come esse possono accedere al bonus del valore di 200 euro.

Bonus 200 euro: come funziona nel 2023?

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Nuovi beneficiari inclusi nel contributo varato dall’ex governo Draghi nel 2023, che prima invece non avevano accesso al bonus di 200 euro. Vista la mancata iscrizione formale alla Gestione separata, le suddette categorie ora incluse non potevano prima finalizzare la domanda, ma da quest’anno sarà sufficiente dimostrare di aver ricevuto un pagamento per accedere al bonus; tutto è specificato dll’INPS (messaggio n. 635 del 2023).

La decisione dell’INPS e del ministero del Lavoro vuole sostenere:

Come basti una contribuzione connessa all’attività svolta dagli utenti interessati.

Vediamo dunque cosa cambia e come ottenere il bonus 200 euro: coloro che avevano visto la loro domanda respinta, ovvero i collaboratori,  dottorandi e assegnasti di ricerca che , in quanto non formalmente iscritti alla Gestione Separata, non potevano beneficiare del bonus, ora non dovranno far altro che attendere.

Innanzitutto il bonus 200 euro spetta a coloro che abbiano un reddito inferiore ai 35mila euro, mentre saranno erogati  150 euro per chi dimostri di avere un reddito sotto i 20mila euro. Necessario presentare la domanda del bonus come collaboratori, assegnasti di ricerca o dottorandi; l’unica motivazione valida per accedere al bonus precedentemente respinto è che prima ci fosse la sola assenza del requisito d’iscrizione alla Gestione separata. Inoltre, devono esserci denunce Uniemens presentate dal committente ma solo in un lasso di tempo che sia precedente al 18 maggio 2022.

Dimostrabile dev’essere anche una contribuzione connessa all’attività svolta dagli interessati, i quali poi non devono risultare iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie. Dunque non è necessaria una nuova domanda da zero, perché verranno riprese quelle respinte precedentemente. I nuovi beneficiari, se confermati, vedranno il denaro accreditato in molto automatico. Per qualsiasi perplessità si consiglia di visitare il portale MyINPS.