Perù, proseguono gli scioperi: proteste contro il governo
Andrà in scena oggi una nuova marcia nazionale a Lima, la capitale del Perù. Sono cinque giorni in cui la popolazione continua a chiedere le dimissioni del Capo dello Stato, portando avanti una protesta che mira a mettere a repentaglio qualsiasi rischio di dittatura nel paese.
Scioperi, slogan di protesta, marcia nazionale indetta in Perù dalla popolazione che chiede lo scioglimento del Parlamento e una nuova Costituzione per scongiurare il pericolo concreto della deriva dittatoriale. “No alla dittatura civico-militare-imprenditoriale“, questo lo slogan utilizzato dalla popolazione peruviana durante i giorni di sciopero in piazza, cominciati il 19 gennaio scorso.
La Confederazione generale dei lavoratori del Perù ha indetto una manifestazione per le 16:00 presso la Plaza Dos de Mayo, dove sono attesi gruppi di manifestanti che arriveranno da diverse regioni del paese. La richiesta della popolazione è chiara: dimissioni immediate da parte del Capo dello Stato, scioglimento del Parlamento e nuova Costituzione.
Perù: tensioni e proteste
Le forze dell’ordine si stanno mobilitando per cercare di monitorare una situazione che potrebbe precipitare da un momento all’altro, soprattutto per quello che riguarda le strade, con circa 83 blocchi stradali che risultano al momento attivi nelle dieci regioni del Perù. Anche le autorità hanno evidenziato come l’ondata di proteste in Perù non sia destinata a fermarsi, per questo ci si aspettano nuove manifestazioni e sommosse anche nei prossimi giorni.
Tutto è cominciato da quando è stato destituito l’ex presidente del Perù Castillo. Le proteste, però, evidenziano una situazione di profonda crisi dal punto di vista economico e sociale, è scoppiata in concomitanza con la crisi politica.