Brasile, scoppiamo forti proteste: Bolsonaro accusato di istigare i sovversivi
Scoppia il caos in Brasile, i bolsonaristi protestano creando disagi e bloccando strade e autostrade. La situazione si fa critica, Lula preoccupato, arrivano le prime accuse a Bolsonaro, per aver istigato i gruppi.
Scoppia il caos a Brasilia dopo l’assalto è stato ripristinato il controllo del Parlamento, del Palazzo presidenziale e della Corte Suprema. Sembrerebbe che gli arresti siano stati diversi, si parla di almeno 150 fermi, ma secondo il governatore di Brasilia sono 400.
Il presidente Lula è stato molto duro scagliandosi contro la polizia e definendola incompetente e in malafede, per questo è stato chiesto anche l’arresto dell’ex responsabile della sicurezza di Bolsonaro. Ed è proprio Bolsonaro che parla e commenta l’assalto per via social, respingendo le accuse di aver orchestrato le violenze:
Io rispetto la democrazia e condanno quello che è successo”. La Corte Suprema ha però decisione la destituzione del governatore di Brasilia che si era scusato con Lula: “Monitoravo i movimenti, ma sono rimasto sorpreso
La Corte Suprema ha deciso la destituzione del governatore di Brasilia, Ibaneis Rocha, che si era scusato con Lula, sostenendo che aveva il compito di monitorare i movimenti ma è rimasto totalmente spiazzato.
Von der Leyen condanna bruscamente l’assalto alla democrazia in Brasile:
È una grande preoccupazione per tutti noi, difensori della democrazia. Il mio pieno sostegno al Presidente Lula, che è stato eletto in modo libero e correttamente – scrive su twitter la presidente della Commissione Europea.
Petrobras afforza la sicurezza: forte rischio di protesta
La compagnia nazionale di petrolio e gas, Petrobras, ha deciso di rafforzare la sicurezza nelle raffinerie dopo le segnalazioni arrivate per delle potenziali proteste che hanno bloccato le strade d’accesso. L’annuncio arriva dal presidente Jean-Paul Prates, da pochi giorni nominato capo dell’azienda.
Bloccate le autostrade in diversi stati, Mato Grosso è il più colpito
In Brasile i golpisti hanno bloccato autostrade e strade federali in almeno 4 stati differenti, lo stato del Mato Grosso è quello più colpito dalle proteste dei sostenitori di Bolsonaro. Sono almeno tre gli stati che hanno annunciato l’invio della polizia militare, che andrà ad unirsi alla Forza Nazionale nel Distretto federale di Brasilia, dopo l’attacco dei bolsonaristi avvenuto nella giornata di domenica.
L’esercito brasiliano impedisce alla polizia di entrare nell’area in cui sono accampati molti seguaci dell’ex presidente Jair Bolsonaro, che hanno assaltato e devastato il Parlamento. Secondo il quotidiano Folha i militari avrebbero sbarrato la strada agli agenti che volevano entrare nella zona. Davanti a questa situazione le autorità locali hanno organizzato un incontro con i responsabili militari al quale parteciperà anche Riccardo Cappelli, responsabile dell’intervento del governo federale nel distretto di Brasilia.