Benzina, allarme speculazione: si indaga sull’aumento dei prezzi
Dopo aver annunciato la fine dello sconto sulle accise, il prezzo del carburante ha cominciato a salire, toccando livelli vertiginosi in tutta Italia. In seguito alle segnalazioni dei consumatori, è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Roma per individuare eventuali speculazioni sui rincari del carburante.
Dal primo gennaio 2023 è terminato lo sconto sulle accise del carburante che era stato introdotto lo scorso marzo dal governo Draghi e che era stato poi prorogato dal governo Meloni fino a dicembre 2022. Con la fine dello sconto il prezzo del carburante è tornato a salire, raggiungendo livelli vertiginosi in alcune zone d’Italia: segnalazioni sulla benzina arrivata a due euro in alcune stazioni e sul gasolio che ha raggiunto 2,50 euro.
L’allarme è stato lanciato dal Codacons, che ha richiesto l’intervento dell’Antitrust per controllare i meccanismi concorrenziali, e che ha indetto un boicottaggio nazionale dei distributori più cari, spingendo gli italiani a controllare i prezzi prima di dirigersi a fare il pieno, privilegiando coloro che attuano i prezzi più convenienti.
Benzina: aperta un’indagine sulle speculazioni
Il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini ha previsto un colloquio con il Presidente del Consiglio, in quanto “c’è qualcuno che fa il furbo” con i prezzi del carburante. Secondo quanto trapelato, anche il ministro dell’economia Giorgetti avrebbe incaricato la Guardia di Finanza di tenere sotto controllo la situazione, onde evitare che i prezzi aumentino in virtù di meccanismi scorretti per i consumatori.
Nel frattempo la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta mirata a verificare la ragionevolezza degli aumenti del prezzo del carburante. La polizia, quindi, procederà con accertamenti per capire se sono state messe in atto speculazioni, approfittando del taglio dello sconto sulle accise del carburante.