“Stop alle repressioni in Iran, non tollereremo oltre”: l’appello di Giorgia Meloni
Nelle ultime ore la premier Giorgia Meloni nel corso della sua conferenza stampa di fine anno ha affermato che ciò che sta accadendo in Iran per l’Italia è inaccettabile. Se l’Iran non cambierà atteggiamento, aggiunge, l’Italia prenderà alcuni provvedimenti.
Nelle ultime ore la premier Giorgia Meloni ha tenuto una conferenza stampa di fine anno, dove ha dichiarato di non essere più disposta a tollerare le repressioni del governo iraniano:
Abbiamo sempre avuto un approccio dialogante ma, se queste repressioni, non dovessero cessare e non si dovesse tornare indietro – ha aggiunto Meloni -, l’atteggiamento dell’Italia dovrà cambiare, con quale provvedimento dovrà essere oggetto di una interlocuzione a livello internazionale.
Meloni ha anche citato la campionessa di scacchi dell’Iran Sara Khadim al-Sharia, che ha preso parte al Campionato mondiale 2022 in Kazakistan senza indossare il velo, sfidando così il duro regime iraniano:
Mi ha fatto riflettere. Siamo abituati a gesti simbolici ma, di solito, i nostri non hanno conseguenze potenzialmente così gravi come quelle che potrebbe avere questo. Questo riguarda lei e altri che in Iran stanno facendo gesti simbolici, sapendo che possono pagare prezzi altissimi. Questo deve farci riflettere sul valore della libertà, che noi diamo per scontata.
Giorgia Meloni: l’Italia pronta a intervenire per fermare le violenze in Iran
Secondo l’ultimo aggiornamento dell’agenzia di stampa iraniana per i diritti umani Hrana relativi al periodo dal 26 settembre al 7 dicembre, in totale sono state uccise ben 508 persone durante le proteste in Iran, di cui 69 bambini. Gli arresti invece sono stati superiori a 18.000. Cifre spaventose che danno l’idea della crudeltà della repressione attuata dal regime iraniano. Il report riporta anche che finora si sono svolte più di 1.200 manifestazioni di protesta in 161 città.
La situazione non sembra destinata a migliore, e il capo della magistratura iraniana Gholamhossein Mohseni Ajeei ha chiesto oggi durante la riunione del Consiglio supremo, “punizioni deterrenti” per i manifestanti arrestati, come riporta la Bbc:
I colleghi magistrati dovrebbero agire quanto prima per cercare di punire gli elementi che causano disordini. Ho ordinato al primo deputato della magistratura e al procuratore generale del Paese di seguire quotidianamente il processo di completamento dei casi dei principali indagati per le rivolte.