Roma, strage di condominio: tre morti e quattro feriti
Riunione di condominio uomo entra armato e compie una strage. Quattro feriti e te morti. L’uomo, 57 anni, è stato fermato e arrestato, essendo stato considerato colpevole.
È stato arrestato Claudio Campiti, l’uomo accusato di aver ucciso tre donne durante una riunione di condominio tenutasi in un bar in via Monte Giberto in zona Fiedene.
Un’altra donna è ricoverata all’ospedale di Sant’Andrea ed è in prognosi riservata, è stata sottoposta ad un intervento chirurgico ed ora si torva in rianimazione, la donna di 50 anni era stata ferita al cranio ed è in gravissime condizioni. L’uomo si è recato nel bar, ha estratto la pistola e ha ucciso Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Nicoletta Golisano.
La procura di Roma gli contesta il triplice omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. Inoltre l’uomo aveva anche il porto abusivo di armi, è stato trovato in possesso di 170 proiettili e un secondo caricatore, ha sparato setto o otto colpi . Nel decreto di fermo la Procura di Roma contesta anche il pericolo di fuga. L’uomo aveva con se il passaporto, uno zaino e sei mila euro in contanti.
Dei quattro feriti uno è un uomo di 67 anni ferito al volto, un’ altra donna è stata portata al Policlinico Umberto I, ferita al torace, e un’altra al Policlinico Sant’Andrea, ferita al cranio. I carabinieri della scientifica hanno effettuato tutti i rilievi all’interno del gazebo affittato dal consorzio per fare la riunione.
Strage di Roma: le testimonianze
“Mi sono gettato addosso a lui e l’ho bloccato”, è il racconto agli inquirenti del 67enne che ha fermato Claudio Campiti. Il testimone ha aggiunto:
Ha esploso il primo colpo, poi ha esploso il secondo proiettile uccidendo la seconda persona. Ha colpito poi la terza donna. Io ero il quarto, ma sono intervenuto. E’ entrato nella sala, ha chiuso la porta e ha urlato vi ammazzo tutti e ha cominciato a sparare. Ha raccontato una testimone che era presente.
Ho provato a saltargli addosso ma già altri gli si erano buttati addosso. Aveva bloccato la porte e ci ho messo un po’ per far uscire la gente. Se non fosse stato per noi sarebbe stata una strage, aveva 2 caricatori e altre cartucce. Ho visto una ragazza accanto a me che è stata colpita ed è morta.
“Era un consorziato conosciuto da tutti” e in passato aveva fatto minacce verbali, racconta un’altra testimone. Claudio Campiti “avrebbe sparato contro il consiglio di amministrazione del consorzio – ha aggiunto la testimone -.L’arma si è inceppata ad un certo punto ed è stato bloccato da alcuni consorziati che hanno anche sbloccato la porta. Io mi sono salvata perché mi sono messa sotto il tavolo e sono riuscita ad uscire a carponi dalla sala”, ha affermato la donna ancora sotto shock.
Strage di Roma: i fatti
A quanto pare l’uomo avrebbe prelevato la pistola al poligono illecitamente. L’uomo sarebbe arrivato al poligono in orario di apertura, e dopo aver lasciato un documento di identità si è fatto consegnare la pisola Glock, una semiautomatica con cui si è allontanato e ha raggiunto il luogo del delitto. L’uomo aveva richiesto in precedenza il porto d’armi, ma gli era stato negato a causa della notizia appresa dia carabinieri che l’uomo aveva avuto qualche forte lite con il Consorzio di Rieti, luogo nel quale vive l’uomo.
Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, ha dichiarato la sua vicinanza alle famiglie colpite dalla strage e ha fortemente denunciato l’azione folle del Campiti.
Gravissimo l’episodio di violenza che sconvolge la nostra città. Tre vite spezzate e feriti gravi per una sparatoria durante una riunione di condominio. Sono in contatto con il Prefetto e domani parteciperò al Comitato per l’ordine e la sicurezza. La mia vicinanza alle famiglie.