Manovra Economica: novità e cambiamenti
Giorgia Meloni sostiene che la prima manovra economica del governo serve a dimostrare la credibilità dell’Italia, per questo è una prova che non si può fallire. Nella giornata di oggi il Presidente del Consiglio aprirà il Consiglio dei ministri per affrontare la questione della manovra economica.
Giorgia Meloni ha dichiarato che la prima manovra economica del governo sarà utile a dare credibilità all’Italia, una prova che non si può fallire, oggi pomeriggio la Presidente del Consiglio aprirà il Consiglio dei Ministri per trattare del testo della manovra economica.
Sembrerebbe che il testo non sia ancora quello definitivo perché gli uffici della Ragioneria sono ancora incerti su alcune coperture delle misure. Potrebbe tenersi una riunione tecnico-politica che dovrà dare vita ad una legge di Bilancio da 32 miliardi circa, due terzi dei quali contrasteranno la crisi energetica e aiutare le famiglie con l’aumento delle bollette.
A quanto dichiarato dagli esponenti del governo sembrerebbe che non ci siano molti cambiamenti, come ha sottolineato il politico Giorgetti: “con i pochi soldi che ci sono in cassa i fuochi d’artificio non si possono sparare”. L’obiettivo è quello di fare il possibile con le poche disponibilità.
Giorgia Meloni sottolinea che in questo preciso istante la priorità è affrontare l’emergenza e dimostrare all’Europa che l’Italia è un paese serio e stabile per questo non ci saranno azioni spericolate:
«Non ci sono le risorse, non c’è il tempo e non possiamo sbagliare. Siamo arrivati da 30 giorni e abbiamo poco più di mese per approvare la manovra»
Giorgia Meloni tra realismo e prudenza
Insomma il progetto è reale e prudenza data la forte preoccupazione per le sorti economiche del paese, e anche per le conseguenze che la guerra potrebbe avere sul nostro paese. Giorgia Meloni oggi sottolineerà:
«Il quadro economico e internazionale è molto complesso, non possiamo non essere preoccupati. Non siamo in uno scenario che consente di scendere a compromessi, e il governo non può essere quello che «sfascia i conti».